sabato 24 marzo 2001

Memorial Spadino 2001

Spadino era Pierlucio Tinazzi, un motociclista morto nel rogo del Tunnel mentre cercava di salvare, con la sua moto, delle vite umane. Lui poteva vivere, ma ha prima portato in salvo un automobilista, poi è rientrato per continuare la spola con il suo agile mezzo a due ruote, finchè non ne è più uscito.
Ogni anno, il Coordinamento Motociclisti organizza una piccola ma commovente cerimonia, e centinaia di motociclisti salgono al Bianco portando un fiore. Il 24 marzo eravamo oltre cinquecento, e queste poche istantanee sono la testimonianza che valeva la pena esserci!
I MOTOCICLISTI NON DIMENTICANO Pierlucio Tinazzi, detto "Spadino", era un motociclista che lavorava per la Società Traforo del Monte Bianco. Il suo lavoro consisteva nel percorrere il tunnel in moto per verificare che tutto fosse a posto. Il 23 marzo 1999 un camion si è incendiato in galleria, provocando in poco tempo un incendio di enormi proporzioni, nel quale hanno perso la vita alcune decine di persone. Mentre il fuoco divorava tutto, Spadino entrava e usciva dal fumo nero con la sua moto, portando in salvo diverse persone. Finchè non è rimasto in trappola, chiuso in una "cabina di sicurezza" con il camionista che voleva portare via da lì.
IL MIO 'SPADINO 2001':
Carisio
Sabato mattina sveglia alle 6 e qualcosa, poi alle 7.15 il Tdm punta in direzione Monte Bianco.
Sosta alle 8.05 all'area di servizio di Secchia (MO) per continuare il viaggio con Sandro Cattani, poi a Muggiano il ritrovo con "i Milanesi" (in realtà coloro che hanno scelto di raggrupparsi a Milano, perchè ci sono anche toscani ed emiliani. Ne ricordo solo alcuni: Alessio Masi, Delfo, Carlo Cattaneo, Mirko Sassi il WebMaster di Mototuristi - lui è di Reggio, ma la sua dolcissima e bionda metà è milanese purosangue - e tanti altri).
Nuovo appuntamento al Casello di Carisio. Lì ci sono il noto "listmaker" Pollix, la GoldWing di Fabio "TuZZìo" Selva con a bordo il figlioletto Jacopo, Johnny e Federica, Davide e Barbara con le gloriose Ducati Indiana, Lucy (che arriva, da sola, da Gorizia in sella ad un mono XT) ... zip ... poi Carlo Romano e Mike Urru, che ci faranno da guida fino all'indomani.
A Morgex
Tanti altri e tanti visi a me sconosciuti ma nomi ben presenti nelle Mailing List di mototuristi o del Coordinamento Motociclisti.
Oppure i cappellini neri con le lettere oro di Internet Riders, quelli di "Piano, ma pienti!".
Fra tutti spicca, inconfondibile, l'algida chioma e la bianchissima barba di Babbo Natale, quello vero, quello che solo i motociclisti italiani possono considerare come loro collega: Paolo Schiannini.
Tutti insieme raggiungiamo il punto di ritrovo a Morgex, ci facciamo spennare nell'unico locale a portata di piazzale, ma poi la colonna che sale a Tunnel è da brividi.
A Morgex
Non so se qualcono del Coordinamento Motociclisti si sia messo a contarci tutti, ma credo fossimo oltre cinquecento moto. Cinquecento moto che portavano un simbolico omaggio ad un motociclista che è morto per cercare di salvare altre vite umane. E' morto pur potendo salvarsi.
E' giusto che sia ad esempio di una categoria, quella di noi motociclisti, spesso considerata quale accozzaglia di brutti, sporchi e cattivi. Non è così, ed è importante, anche per noi, farlo capire a più gente possibile!

Riccardo Forte, presidentissimo del CM non ha fatto alcun comizio. Poche parole, toccanti, vicino ai fiori ed alla piccola targa commemorativa.
Verso il Tunnel
Poi via. Molti si sono fermati a Courmayer, noi, in un piccolo gruppetto, abbiamo raggiunto Cossato, vicino a Biella, accuditi dagli "indigeni" Carlo Romano, Mike Urru (l'uomo che piega con la GoldWing come con un Monster), Roberto, Mario. Babbo Natale, Davide & Barbara, Aldo, Claudia ed io, a cena, ad Oropa, poi al mattino dopo una breve escursione al Lago d'Orta.
Il rientro a Ravenna lottando contro un vento laterale che faceva sbandare anche il Tdm in versione StationWagon.

Qualcuno, a casa, ci ha chiesto se ne valeva le pena.
Al Tunnel
del Monte Bianco
Già: vale la pena lasciare in garage la quattroruote con l'aria condizionata, l'abs, gli airbags per prendere questo frullatore a due ruote che, a carico, pesa un casino?
Vale la pena alzarsi presto di sabato mattina, infilarsi il casco e sudare dentro alla giacca imbottita ogni volta che ci si ferma, mentra quando si viaggia e va via il sole l'aria è ancora fredda?
Vale la pena fare più di 1.000 chilometri in due giorni con la scusa di commemorare Pierlucio Tinazzi, Spadino, un motociclista che è morto da eroe dentro al rogo del Monte Bianco ma che tu, ovviamente non hai mai conosciuto?

La vita è fatta di ricordi e di esperienze, di sensazioni e di amicizie. Questo è partecipare ad un'iniziativa come il "Memorial Spadino".
Grazie a chi organizza eventi come questo, grazie a chi vi partecipa in amicizia, grazie a chi ti accoglie e ti regala un sorriso e un lampeggio, queste sensazioni e questi ricordi positivi e duratori ti accompagneranno a lungo.
Per questo sì, sicuramente ne valeva la pena.
Babbo Natale (alias Paolo Schiannini)


Al Tunnel
Il ricordo di Riccardo Forte