domenica 1 dicembre 2002

Prima "pinguinata" per la Futura

Bertinoro 
Domenica 1 dicembre. La concomitanza cena-con-amici-tiratardi il sabato sera e arrivo-di-parenti-la-sera mi costringono a disertare IRI-PreNatal nel "lerneriano profondo nord", con mio dispiacere ma con un sospiro di sollievo del malconcio conto in banca... 
Tra venerdì e sabato ho lanciato in lista un appello ai "pinguini" locali, per un'eventuale girello curvoso fino al Viamaggio o al Muraglione e l'unica risposta è stata quella di un gruppo di sardomobilisti ravennati (finti motociclisti...) che si sarebbe trovato a Sansepolcro per un pranzo in osteria. Vabbè, meglio che niente, e poi l'importante è fare dei chilometri per conoscere meglio la mia prima moto italiana :-) Veloce lavaggio per "Black Magic" (inzaccherata dal giretto bagnato fin dallo spacciatore-MotoActionImola, sabato mattina) e poi la porto subito in rotta per il Viamagggio. Sulla E45, prima di Sarsina, il cielo diventa nerissimo e la pioggia pare certa. 
Abbandono quindi il proposito di raggiungere i sardomobilisti e comincio un lungo "rimpiattino" con il maltempo, portandomi prima a Bertinoro poi sulla strada per la Calla. 
Il mio "spirito di motopiadinista" mi impone una fermata per un'ottima piada con salsiccia (e bicchierone di sangiovese) a Cusercoli, poi, ritemprati dal nettare di Bacco (siamo a 200 metri dal podere dei Nespoli!!!): perchè non salire al Passo della Calla???? 
Per chi non lo conoscesse (cosa vi perdete!!!) è, anche in agosto, il passo più freddo degli appennini, non solo per l'altezza (siamo solo sui 1400/1500 metri), ma per la conformazione della valle, dalla ventosità e dall'ombreggiatura fornita delle Foreste Casentinesi. 
Passo della Calla
La Futura mi sta (finalmente) insegnando a "fare" i tornanti. Il bicilindrico di Noale frulla sornione garantendo una meravigliosa coppia che permette di inanellare curve e controcurve senza mai cambiare, giocando solo con la notevole potenza del motore e lo splendido comando dell'accelleratore. 
Claudia comincia ad abituarsi alla nuova posizione di gui... ehm, di zavorra, mentre i miei polsi, invece, continuano a lamentarsi dei semimanubri e rimpiangere il manubrione del TDM. Il cupolino della Futura ha eliminato qualsiasi vortice e vibrazione sul casco, ma la protezione, però, è molto più limitata. In velocità la visiera si sporca molto di più, e i giganteschi Vemar apribili lasciano purtroppo entrare moltissima aria da sotto la mentoniera, aria che, d'inverno, va a raffreddare e ad arrossare gli occhi... che sia ora di provare gli Schubert??? 
Lasciamo Corniolo con ancora 10 gradi centigradi. Commuto la misurazione della benzina con l'indicazione permanente della temperatura dell'aria esterna... che comincia a scendere. A Campigna siamo a quattro gradi! Prima del Passo l'indicatore digitale della Futura comincia a lampeggiare: 3 gradi. In cima, in mezzo ad una gelida nuvola, ci sono due gradi. E non ci sono i grupponi di motociclanti che si incontrano lì ogni domenica (in estate): ci sono solo due pinguini che hanno portato lì una moto nuova, il primo dicembre, per farle capire che, con il Gatto, non ci sarà riposo invernale... perchè anche l'inverno è bello, su due ruote!!!

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