domenica 5 dicembre 2004

La differenza

'Chi non è rivoluzionario a vent'anni, a quaranta è un informatore della Polizia...' diceva il vecchio Pietro Nenni :-)

Forse, in questi 'strani e decadenti' anni di inizio millennio, questo assunto non è neppure più così attuale, ma... mi domando, si può comunque essere, insieme: giovane, sano di mente, disinteressato e berlusconiano?

La mia risposta è evidentemente segnata: no.

Si può essere di destra, di centro, di sinistra. Si può essere cattolico, religioso integralista o illuminato, anticlericale. Si può essere qualunquista o menefreghista nei confronti della politica...
ma giovane, sano di mente, disinteressato e berlusconiano, tutto nello stesso momento, mi pare impossibile.

E infatti ad i 'giovani amici di Berlusconi', il nostro 'giovane e capelluto premier' urla che ha bisogno, per le prossime tornate elttorali, di aver bisogno di un migliaio di attivisti: 'volontari a pagamento'.

E bene ha fatto Prodi, che sembra essere l'unico elemento in grado di tenere insieme le forze di una sinistra comunque sempre riottosa e autolesionista (sigh), a rilevare che i mercenari, di solito, non salvano i paesi che li arruolano.

Il Paese deve avere ben chiaro la differenza tra i due schieramenti in campo oggi e nelle prossime elezioni: non è una scelta tra destra e sinistra. In Italia, purtroppo, ancora non si è compiuta questa evoluzione.

In Italia c'è un'aberrazione democratica: il 'Signore' dell'emittenza che, in qualche modo, è riuscito a controllare prima la quasi totalità delle tv private, che oggi controlla anche tutte quelle pubbliche, che oggi può gettare nella mischia la forza del proprio patrimonio personale e del suo gruppo... per vincere le prossime elezioni e trasformare questo Paese di una vera e propria dittatura mediatica.

Un Paese, insomma, dove le elezioni non saranno mai vietate ed eliminate, ma l'accesso alle fonti di informazione (essenziali all'elettore per creare la propria scelta elettorale) son in mano ad una sola persona.

Si può essere quindi, oggi, giovane, sano di mente, disinteressato e berlusconiano?

No, ed infatti ai suoi 'giovani' il Premier non promette congressi per discutere la linea politica o il futuro di questo Paese (A che serve un altro congresso, dopo quello del 99, dice il Coordinatore dei Giovani Forzisti, Baldelli, '...tanto la linea politica di assoluta lealtà a Berlusconi non è messa in discussione da nessuno'), ma rimborsi spese o comunque un lavoro di 'volontario a pagamento'.

Bene ha fatto, Prodi, ad andare al cuore della differenza tra gli attuali schieramenti!

E ora, attorno a Prodi e alle forze più sane del centro-sinistra, occorre creare una vera e propria forza di volontari, cittadini, giovani, anziani, lavoratori dipendenti ed imprenditori... di Italiani che abbiano acuore il futuro di questo Paese.
Il centro-sinistra deve parlare chiaro ai cittadini italiani.

Gli anni del berlusconismo allergico alle Leggi ed alle Regole, le Finanziarie creative 'chiuse' con i condoni, la costante sopraffazione mediatica dell'avversario, le continue promesse assurde alla rincorsa dei sogni degli Italiani hanno eroso gravemente le basi etiche di questo Paese.
Tutti insieme, parlando, scrivendo, vigilando, convincendo, vivendo onestamente e portando il nostro esempio e la nostra testimonianza dobbiamo creare una forza moralizzatrice che spazzi via il dannoso populismo berlusconiano... affinchè anche in Italia, un giorno, si possa avere finalmente una vera alternativa democratica tra un centro-destra ed un centro-sinistra.

Gattostanco, 5 dicembre 2004

lunedì 22 novembre 2004

Sfascista (io mi ricordo)

Io mi ricordo.
L'Italia è stata ammessa nella Unione Europea tra i mugugni dei paesi più "virtuosi". Sì perchè nessun altro Paese Europeo ha un debito pubblico come il nostro. Ovvio che con una moneta unica e con una unione vera dei Paesi d'Europa, l'Italia sarebbe stata un peso ed una debolezza per tutti.

Io mi ricordo.
Mi ricordo la debolezza della nostra liretta, sconquassata ed in balìa di qualsiasi onda anomala dei mercati finanziari. Pensate a cosa sarebbe oggi, la nostra liretta, schiacciata dalla forza dell'Euro e della Sterlina, dalla voluta debolezza del Dollaro e... con un petrolio ad oltre 50 dollari.

Io mi ricordo.
La soddisfazione di vedere l'Italia, pur soffrendo, entrare a far parte di un gruppo di nazioni forti, moderne, unite da un progetto comune: un continente finalmente unito, senza guerre, con un'economia sviluppata ed un futuro ruolo politico importante.

Io mi ricordo.
Il sollievo di constatare che non solo ci avevano accettato, ma anche che finalmente c'era qualcuno che, al di sopra delle piccole furbizie della politica nostrana, ci avrebbe fatto rispettare delle regole. Per il bene del Paese. Perchè vincere le elezioni regalando soldi che non ci sono, aumenta poi il debito pubblico, che tutti noi contribuiamo a pagare, ma soprattutto indebolisce chiaramente qualsiasi possibilità di sviluppo futuro (la pressione fiscale dovuta al pagamento degli interessi sui debiti. etc.).

Io mi ricordo.
Di aver letto e studiato che il fascismo si richiuse in sè stesso, nell'autarchia, nella ridicola e assurda soddisfazione del "me ne frego" urlata ai consessi internazionali contro le sanzioni della Società delle Nazioni. E sappiamo come andò a finire.
Ma oggi il mondo è globalizzato. Pensare ad una nuova autorchia sarebbe addirittura più folle, stupido, sciagurato di settant'anni fa.

Eppure vedo un Presidente del Consiglio che ragiona all'opposto.
Sa che gli italiani sono stanchi, che cominciano a capire l'errore enorme fatto nell'affidarsi all'ottimo imbonitore televisivo ricco e qualunquista. 
Sa che cominciano a contare quante leggi "ad hoc" sono state emanate per salvarlo dai propri guai personali ed aziendali e quanto soffe il nostro già debole welfare. 
Sa che perderà anche le prossime elezioni regionali, come ha perso le ultime supplettive, le amministrative, le europee. 
Sa di essere arrivato alla fine della corsa, nonostante le televisioni asservite, nonostante i commentatori di rango cacciati dalla televisione di Stato, nonostante i servitori lecchini al comando di importanti organi di stampa.

Sa che l'ennesima sconfitta sarà la fine della sua forza politica, che Fini e Follini prosciugheranno, un po' alla volta, Forza Italia grazie al fatto di poter contare su due veri partiti, non su un movimento di interesse basato sul carisma e sull'assolutismo di Berlusconi.

E allora spera, elargendo un po' di soldi a tutti, di comprare qualche milione di voti di elettori ignoranti... si ignoranti del fatto che quei soldi, nelle casse dello Stato, non ci sono. E che toccherà a loro pagarli.

Questo voler sopravvivere ad ogni costo, anche a quello di far sprofondare il Paese in una crisi economica e di credibilità che in Europa non si è mai vista (e nei paesi del Sud America ha creato disastri) si può solo definire SFASCISMO.

Gattostanco, 22 novembre 2004

mercoledì 20 ottobre 2004

Non se ne può più (un Paese allo sbando)

Condoni edilizi nei parchi, riduzioni fasulle delle tasse per circuire i gonzi (e aumentare ancora il divario tra le classi più ricche ed una classe media in asfissia), incapacità di metodo e di merito di riagganciare l'Europa sia per quanto riguarda la credibilità dei conti pubblici sia per quanto concerne il rispetto delle regole (la giustizia, il conflitto di interessi, una politica fatta di sorrisi, laccate e abbracci con Bush ma di fatto slegata da qualsiasi progetto internazionale). Poi, grazie ai favori da restituire a Bossi che gli garantisce la maggiornaza, lo smantellamento dello Stato unitario che, ce ne accorgeremo fra dieci anni, ci farà un male che... non so come ridurrà le nostre aziende, la nostra economia, la nostra capacità di competere e di restare in Europa. Questo è il triste scenario che si apre ogni mattina ad un attonito cittadino italiano.

Che fare?

Ogni giorno, con ogni persona che incontriamo e con la quale abbiamo la possibilità di dialogare, senza soluzione di continuità da qui a qualsiasi prossima elezione: dobbiamo dare forza all'opposizione e sconfiggere la politica demagogica del Cavalier Banana.

Dobbiamo smascherarne i trucchi, le bugie, le menzogne.

Dobbiamo farlo noi, semplici cittadini, perchè non esiste, nel mondo civile, un altro esempio di pesante potere egemonico mediatico-finanziario.
Un potere talmente arrogante da poter spegnere voci come quella di Biagi in tv!
Un potere talmente arrogante da non rispettare gli impegni presi dal nostro Paese con l'Europa.
Un potere talmente arrogante da non sottoporsi alle regole della giustizia italiana, da costruirsi le leggi su misura.
Un potere talmente arrogante e vergognoso da far sprofondare ogni giorno, questo Paese, nella più profonda disistima di sè stesso.

Dobbiamo dare forza all'opposizione a questo scempio democratico, ma stando bene attenti a scegliere quelle forze che, all'interno dell'opposizione, sono credibili, moderate e con capacità di essere realmente alternative di governo.
Perchè estremismi e divisione, all'interno del centro-sinistra, non saranno che ulteriori alleati del Polo (avete presente l'esempio Nader alle elezioni americane, vero?).

Gattostanco, 20 ottobre 2004

giovedì 9 settembre 2004

Rientro dall'Herbstfest: cinque ore per arrivare in Baviera... 4 giorni per il rientro :-)

A zonzo per le Alpi per la prima volta con la Ducati ST3. 
Cinque giorni intensi, di curve & tornanti, iniziati con una "tirata" autostradale e la partecipazione alla Rosenheim Herbstfest, sotto un immenso tendone dove oltre 6.000 bavaresi festanti brindavano ogni due minuti al ritmo dettato dalla banda. 
La verdissima ed ordinatissima Baviera
Rosenheim Herbstfest
Lì attorno altri due o tre tendoni analoghi (ognuno attrezzato per distribuire una marca diversa di birra) dove suonavano altre bande ma si brindava alla stessa maniera sbocconcellando gli stessi (ottimi) polli allo spiedo. 
Alle 23 il pullman noleggiato allo scopo ha riportato all'albergo anche il nostro gruppo (le moto, saggiamente, le avevamo lasciate parcheggiate a Torwang): ma mentre molti di noi erano alcolizzati molesti e canterini, gli splendidi bavaresi, non appena lasciato il perimetro della festa, tornavano ad essere ligi, ordinati e perfetti... magari ubriachi, ma silenziosi :-)
Una casa tradizionale a Torwang
L'indomani giretto smaltitorio tra Baviera e confine austriaco. 
Sì, perchè se fino ad ora il sottoscritto magnificava l'Austria come esempio di ordine, pulizia, capacità di coesistenza tra umani e ambiente circostante... beh, una volta visti i verdi pascoli, le linde casette e fattorie attorno a Torwang e Rosenheim... oggi l'Austria mi sembra sempre bellissima ma meno perfetta :-)

La domenica decido di lasciare molto presto la comitiva per portare le ruote della ST3 su un paio di strade non ancora conosciute: per stradine secondarie faccio quindi rotta per Kitzbuhel, affronto il Pass Thurn e a Mittersill mi dirigo per Krimml
Ecco la prima meta dei miei quattro giorni settembrini strappati al lavoro: la Gerlos Alpenstrasse, con una vista stupenda su una cascata di proporzioni considerevoli: mi pare la Krimmler Wasserfalle. La strasse è economica nel pedaggio richiesto (4 euro per le moto) ma purtroppo anche molto breve: un paio di viste panoramiche, qualche tornante ben assortito e si è già alla stazione di uscita.
Krimmler Wasserfalle alla Gerlosstrasse 
Ma siamo ormai giunti alla ZillerTal, una valle molto ampia e bella, ma troppo ampia ed abitata per i miei gusti. 
Ma a Ried parte la Zillertaler Hohestrasse. Anche questa strada è a pedaggio (sempre 4 euro), ma in realtà è ben diversa dalle Alpenstrasse veloci ed attrezzate. La Zillertaler è un'avventura nella wilderness della montagna. 
La strada è molto stretta, in certi punti una moto con le borse ed un'auto non si incrociano senza rischiare una strsciata. Anche l'asfalto non è perfetto. Però il paesaggio, pur senza essere ad altitudini elevate, è molto bello. Purtroppo è domenica, e nelle baite si festeggia. Le file di automobili e di pullmini rovinano un po' il gusto della guida, e dopo essere usciti dalla strasse (a Zellberg) ripercorro la ZillerTal senza troppi indugi.
Zillertaler Hohestrasse
Imbocco l'autostrada ed evito i centri abitati di Innsbruck, Telfs, Imst ed esco a Plans
La meta è un'altra alta strada alpina che "mi manca", la Silvretta. 
La vallata è subito accogliente, verde e piacevole per la guida. Già a See un paio di Biker Point mi ispirano alla sosta per la notte, ma continuo fino a Galtur, dove mi fermo all'Hotel Luggi, dove, gentilissimi, mi consigliano anche una variazione per il giro dell'indomani. Cena all'accogliente Bar dell'Hotel Post, con ottimi Rostkartoffeln e Gemusestrudel (mit Weisswein troken) :-)

Eccoci qua, Silvretta! 
A giugno ero arrivato fin qui, con la mia Aprilia Futura, per trovarla ancora chiusa per neve. Mi ero ripromesso di portare la mia moto su questo asfalto al più presto... ed eccomi qua con un bicilindrico italiano. 
Silvretta Hochalpenstrasse
Silvretta Hochalpenstrasse, StauSee
Silvretta Hochalpenstrasse 
Silvretta Hochalpenstrasse
Suonatori di corno alla Silvretta 
Ed è bellissimo guidare il pompone della ST3 sulle dolci curve della Silvretta Hochalpenstrasse, fermandosi a far attraversare un cavallo o a cercare di memorizzare tutti i colori ed i dettagli dello StauSee
Nel primo tratto sembra di seguire un fiordo, poi il lago diventa importante e sulle rive i turisti vengono intratenuti anche da un trio di suonatori di lunghissimi corni tradizionali. 
Ma poi si scende, e la Silvretta diventa anche molto tortuosa e divertente per gli amanti della piega (ed è qui il dubbio atroce: guardare il panorama o impegnarsi in una guida più sportiva?)!

Usciti dalla Silvretta Alpenstrasse seguo il consiglio del titolare dell'Hotel Luggi: a Bludenz infilo l'autostrada e ci resto fino a Feldkirch.
Verde Austria!
Da Rankweil inanello il FurkaJoch, seguendo la strada per Dalmus ed Au. Giunto a Warth prendo la Lechtal Strasse e ad Elmen mi dirigo verso lo splendido HahntenJoch, che è veramente una favola (questo me lo ricordavo... lo avevo "fatto" un paio di anni fa durante il mio giro delle Alpi).

Scesi dall'HahntenJoch si è praticamente ad Imst, e da qui è facilissimo seguire le indicazioni per l'Otztal, ovvero per il TimmelsJoch - Passo del Rombo. 
Ma ormai è ora di riposarsi un po'. A Solden trovo una pensincina modesta ed abbastanza economica (siamo a Solden...), la Gurgler-Hof (di fronte alla Pension Schultes): 25 euro a testa "mit Fruhstuck".

L'indomani si sale ai 2509 metri del Passo del Rombo
Erano un paio d'anni che non avevo l'occasione per portarci sopra le ruote. Bellissimo. Veloce ed entusiasmante la salita dalla parte ustriaca, con le curve pennellate sui ghiahioni di epoca glaciale. La Timmelsjoch Hochalpenstrassen vale tutti gli 8 euro richiesti (www.timmelsjoch-hochalpenstrasse.at)! 
Sulla Timmelsjoch Hochalpenstrassen
Duro, ostico, stretto ed impervio il versante italiano. Ma con un panorama mozzafiato, fino a scendere a S. Leonardo, nella verdissima Val Passiria, da dove ho affrontato il divertentissimo Passo di Monte Giovo
Versante italiano del Rombo 
Passo Pennes 
Val Sarentino
Scesi a Vipiteno via per il Passo Pennes, che porta alla sconosciuta Val Sarentino, piccolo paradiso per gli amanti della Mountain Bike... e del paesaggio alpestre!
Verso il Pennes
Pochi km dopo Sarentino (che merita una breve sosta), ecco la scalata nel bosco che porta all'Altopiano del Renon, che appare come la perfezione del paesaggio alpino. Appena finita la salita, infatti, ecco schiudersi la vista su un infinito ondulato di malghe, pascoli, boschi, mucche al pascolo. 
Spengo la moto: solo il suono dei campanacci... e lo scatto della reflex di Claudia... click! 
Altopiano del Renon 
Altopiano del Renon
Lasciamo alla nostra destra anche le conosciute "piramidi di Renon" e scendiamo a Ponte Gardena per una provinciale larga meno del.. Gavia A Ponte Gardena ci dirigiamo per Castelrotto, poi per Fiè allo Sciliar (merita una fermata il minuscolo centro storico) e da qui via per le splendide curve del Passo Nigra e del Costalunga. Giungiamo a pomeriggio inoltrato a Vigo di Fassa
Fiè allo Sciliar
In un giorno di moto non abbiamo incontrato un solo chilometro di strada noiosa o banale!!! 
Animali selvaggi verso il Passo Pennes :-) Sosta all'Hotel Gambrinus. Economico ma di buon livello, e con garage per la Ducati!

Il giorno del rientro: alle 9 di ieri mattina... un freddo bestiale, ma si parte per il giro Sella, Gardena, Campolongo e Pordoi
Dolomiti!
Purtroppo ci sono tantissimi autoveicoli (e pullman) a passo di lumaca... c'è meno traffico ad inizio giugno!!! Riesco a guidare soprattutto Campolongo e Pordoi. Poi il Fedaja, il Valles ed il Rolle. Passi conosciuti, ma per la Ducati era la ...prima volta :-)
Che dire? Bellissimi e conosciutissimi. Sostiamo solo per qualche foto e per ...wurstel e patatine a S. Martino di Castrozza :-) Poi la pianura, il traffico, la noia. E la voglia di ripartire subito :-)

A questo punto... a qualcuno è venuto voglia di chiedermi come va la Ducati?
Lo leggete nel DesmoBlog!
Gattostanco, 9 settembre 2004

domenica 13 giugno 2004

Le montagne di giugno, ancora innevate, sono fantastiche

La settimana scorsa il tempo è stato splendido. E finalmente si è sentita aria d'estate.
E per mia fortuna avevo scelto proprio quella settimana per un giretto in moto sulle Alpi :-)
Nel nostro arco alpino la neve, ancora presente in quantità in quote medio/alte, ha iniziato a lasciare spazio con maggiore solerzia ai prati ed ai pascoli.
Greggi e mandrie hanno finalmente iniziato a risalire in quota per raggiungere gli alpeggi. Più volte, invece, ho incontrato vitelli che, stipati due a due in piccoli rimorchi, venivano trasportati "a motore", evidentemente troppo giovani e poco obbedienti per essere intruppati nella transumanza.
Uscito dalla sardostrada a Desenzano, mi sono subito diretto al Lago di Idro per affrntare il Passo Crocedomini.Come sempre, ad inizio giugno, è ufficialmente chiuso al traffico, ma in mt so che non ci saranno problemi.

In quota c'è ancora molto sale, la strada è molto sporca, ma il Crocedomini è sempre affascinante.
Praticamente un prosieguo del Crocedomini è il Passo del Vivione, l'asfalto è stretto ma perfetto, circondato da fitti boschi.
Non ci faremo intimidire!

Crocedomini
E' la volta poi del Passo della Presolana, francamente ben guidabile ma non eccezionale per quanto riguarda il paesaggio. Mi è piaciuto molto di più il Passo San Marco, ancora ben innevato a bordo strada, che con i suoi 2000 metri ci porta veramente a contatto con un paesaggio da alta quota.
Verso il Vivione

Passo del Vivione

Passo San Marco

Passo San Marco
Come primo giorno è già molto, ma decidiamo di raggiungere il Passo dell'Aprica per trovare un alloggio dignitoso, ed un buon trampolino di lancio per il Mortirolo :-)

Motociclisti svizzeri all'Aprica, al rientro dal Mugello


Anche l'indomani il sole ci allieta il risveglio. Salendo dall'Aprica per il Mortirolo, la natura è sovrana. La strada non induce certamente spiriti velocistici, ma gli scoiattoli nel bosco, i colori di un cielo blu scuro e i profumi di resina, muschio ed erba che si liberano dal gelo invernale, ci fanno sentire veramente vivi!
dall'Aprica verso il Mortirolo


...non ci faremo intimidire... 2 
Anche qui la strada è chiusa al traffico. Infatti, in quota, una colata di neve lascia poche spanne libere di strada. Ma la moto ha solo due ruote, e con qualche attenzione (e dopo avere constatato, a piedi, che non c'è rischio di rimanere bloccati senza spazio per fare inversione) passiamo!

Scendiamo verso Ponte di Legno, perchè l'obiettivo è il Passo Gavia.
Che dire del Passo Gavia visto martedì 8 giugno 2004?
Che in certi punti la neve ci sovrastava di parecchi metri?
Che il cielo sembrava un dipinto? Che le montagne attorno erano di una bellezza e di un bianco abbagliante?
Che non avremmo più voluto andare via di lì?
Verso il Gavia...Non ci sono parole per descrivere quanto mi piaccia il Passo Gavia :-)

Gavia
Gavia
Scendiamo poi a S. Caterina Valfurva: dopo aver acquistato panini e speck ci riserviamo due ore di meritato riposo in un'area pic-nic lungo la strada che porta al Ghiacciaio dei Forni. Forse in alta stagione ci saranno bambini rompicoglioni e un'enormità di umani urlanti... ma oggi non c'è nessuno. La cascatella, la vista sulla vallata, sulle rocce, sui ghiacciai sono solo nostre. La scelta di una panchina all'ombra o una panchina al sole è dettata solamente dal nostro aver caldo o cercare di abbronzarci :-)
Poi c'è lo Stelvio. Anch'esso con la sua neve, ma sicuramente meno romantico ed eroico del Gavia.
Avevamo già scelto di scendere dall'Umbrail, ma poi ci siamo resi conto che non ci sarebbe stata alternativa: dalla parte dell'Alto Adige la neve blocca ancora la strada!
Come dicevo scendo dal belissimo e sconosciuto Passo Umbrail. Lo sterrato "facile facile" è migliore di molti asfalti post-gelate-invernali. La vista sula verdissima ed ordinatissima Val Mustair rende un servigio alla salute degli occhi :-)
Verso lo Stelvio

Verso lo Stelvio
Lo Stelvio chiuso verso Trafoi
Sceendendo dall'Umbrail


Aggiungi didascalia
Da lì, dopo una breve visita a Glorenza (non dimenticatela!) un alberghetto al Passo Resia ci garantirà un sano riposo... ieri 600 chilometri, oggi meno di 150... ma che belli :-)
Glorenza 
Glorenza

Resia
Resia

Obiettivo del mercoledì erano due strade alpine austriache a pedaggio: la Silvretta (che non ho mai percorso) e quella del Passo del Rombo. Beh, fallimento completo: tutte e due sono ancora chiuse per neve :-(
Con altri delusi: la Silvretta è ancora chiusa :-(

Tobadill
Tobadill
Delusi, rientriamo in Italia dalla vecchia Statale del Brennero e ci consoliamo parzialmente con il Passo delle Erbe e con il Furcia...


Passo delle Erbe
Raggiungiamo quindi la Valle di Anterselva per assestare, l'indomani, il balzo verso il Grossglockner...
Valle di Anterselva
Gli orari di apertura del Passo Stalle in direzione Austria


Il Grossglockner, in giugno, è affascinante quanto il Gavia o lo Stelvio: anche qui neve, asfalto pulito, vista mozzafiato dall'Edelweissspitze.
Il ghiacciaio del Pasterze visto dal piazzale del Franz Josefs Hohe




L'Alpenstrasse vista dalla cima dell'Edelweisspitze
Ma è anche la soddisfazione di vedere come il motociclisti vengano considerati una risorsa economica di primaria importanza, e quindi blanditi, coccolati, ricercati :-)
la spugna, il secchio ed il rotolone di carta a disposizione per pulire le visiere...
Piccole cose, forse, che però fanno piacere e sicuramente rafforzano la voglia di ritornare.
E quindi ecco la brochure con i percorsi ad anello tra le strade alpine dell'Austria.
La saletta riservata per il relax dei "Bikers" all'EdelweissSpitze, oppure la spugna, il secchio ed il rotolone di carta a disposizione per pulire le visiere...
Ma anche gli armadietti gratuiti per i caschi, l'adesivo "dedicato" che viene rilasciato assieme al biglietto del pedaggio...
Insomma: una capatina al Grossglockner non può mancare nel "palmarès" di un vero mototurista!
Polleggiamo all'Edelweissspitze in attesa che finisca una corsa ciclistica sul versante nord poi decidiamo di seguire le indicazioni di un percorso ad anello (stravolgendo quindi i nostri piani) presente nella brochure che ci è stata regalata. Scendiamo quindi per la Gasteiner Tal (splendida) fino a Bad Gastein. Da qui la strada si interrompe: l'unico modo di raggiungere Mallnitz è caricare la moto sul treno-navetta.
Il treno navetta Bad Gastein - Mallnitz

Tremo per le carenature della Futura, ma raggiunta Mallnitz me la riconsegnano sana e salva :-)

Ci dirigiamo poi per Spittal e Gmund, tra boschi verdissimi e cittadine da Austria-Felix.


Dopo aver pernottato a Eisentratten in una locanda centenaria (e a poca spesa) affrontiamo un altro parco-giochi per motociclisti: la bellissima, verdissima e rilassante Nockalmstrasse.
Eisentratten: la locanda centenaria

Nockalmstrasse

Nockalmstrasse

...peccato, la Nockalmstrasse è già finita!
Nockalmstrasse: anche qui, pur se meno maestosa di quella del Grossglockner,conosciamo una strada che sembra disegnata per essere vissuta a due ruote: profumi, sapori, asfalto, boschi e tanti motociclisti, di ogni Paese (gli italiani sono, come sempre, i meno numerosi... mah).

Rientriamo in Italia per il Passo del Pramollo, dopo aver toccato il Millstatter See e "beccato" per pura fortuna un altro tratto di asfalto bellissimo: una semplice stradella secondaria che porta da Pollan ad Hermagor!
...una semplice stradella secondaria che porta da Pollan ad Hermagor
Il Pramollo è splendido e guidabile nella sua parte austriaca, in pessimo stato, purtroppo, nella parte italiana.
Pramollo
Telefoniamo agli amici di IRI che ci confermano l'appuntamento a Canazei!!!!!! Velocissimamente ci lanciamo verso la Carnia, poi Sappada, Cortina, il Pordoi... sono le 19.30 quando arriviamo in albergo.
...verso le Dolomiti! Appuntamento con gli amici di Internet Riders of Italy

La passione per la moto è anche questa: darsi appuntamento una settimana prima a Canazei, per poi fare assieme, l'indomani il Sella-Ronda :-))))))




E trovare un bicilindrico italiano pronto a salutarti con un pronto e promettente borbottìò. Credo che anche la Futura si sia divertita moltissimo, almeno quanto Claudia ed io!
Lamps (sono appena partito e non vedo l'ora di ripartire!!!!)