venerdì 29 settembre 2006

Ripassino di settembre (Alpi, Grossglockner e...)

Sei giorni di ferie a fine stagione... per portare la Griso sulle strade più belle delle Alpi
(23-28 settembre 2006)
Ultima settimana di settembre. Il periodo (scelta obbligata a causa del lavoro mio e di Claudia), come meteo, è a rischio, ma se si ha la fortuna di trovare tempo bello è una delle stagioni più belle.
Sì, perchè le strade più belle delle Alpi da metà giugno a metà settembre sono piene di vacanzieri a quattro ruote, e guidare tranquilli tra pullman e camper non è poi così divertente e sicuro.
Siamo partiti di domenica mattina da Ravenna: il meteo austriaco dava tempo brutto per l'indomani, quindi abbiamo scelto di fare il Grossglockner in giornata: la statale Romea è deserta e la velocità di crociera è alta. Anche il passaggio a Mestre non ci rallenta più di tanto. Le soste per il caffè sulla A27 e per la benzina a Pieve di Cadore, ci fanno riprendere l'uso delle gambe: unico difetto della Griso, infatti, è la distanza abbastanza limitata tra sella e pedane. Quando si guida normalmente non ci sono problemi, ma quando si sta per ore e ore nella stessa posizione, le ginocchia tendono ad indolenzirsi. In compenso il pur minimale cupolino protegge abbastanza, permettendo (con un buon casco) una velocità di crociera fino ai 140 kmh
In quattro ore siamo al confine con l'Austria. Un panino e via: Sillian, Lienz, Dollach!
Da Frau Gertrude!
Ci fermiamo a Dollach alla Pension Kahn per fermare la stanza per la notte: Frau Gertrude ci accoglie sorridente come sempre. Ci offre un caffè ed una torta (alla quale rinunciamo per salire in fretta sull'Alpenstrasse), e ci consegna i vaucher per entrare gratis nella Alpensrasse (sì, gli albergatori della zona hanno la possibilità di regalare l'accesso alla strada ai motociclisti loro ospiti).
Lasciamo i bagagli più pesanti in albergo e alle 15 siamo già sul mitico asfalto della strada alpina più bella delle Alpi, mentre la gentilissima Frau Kahn ci prenota la cena all'Hotel Post.
Che dire: il Grossglockner è solo il Grossglockner. Paesaggi infiniti ed asfalto da pista. Coccole riservate ai motociclisti e merchandising diverente. Ogni anno un 'salto' al Grossglockner è ormai una mia sana abitudine!
Una sosta al Franz-Josef Hohe per osservare da vicino il Ghiacciaio del Pasterze, in cima all'Edelweisspitze per ammirare a 360 gradi le cime lì attorno, poi guidare fino alla stazione di ingresso nord e poi tornare indietro. Poco traffico e una giornata soleggiata: il Grossglockner oggi è una vera e propria Disneyland per i Motociclanti!
Rientriamo per la stretta stradina panoramica che, evitando Heiligenblut porta direttamente nel centro abitato di Dollach, regalando le ultime emozioni fatte di panorami mozzafiato, profumi di bosco e di fieno.
Rientrati in pensione annusiamo uno splendido profumo: Frau Gertrude sta cucinando la torta per la colazione dell'indomani mattina, mentre noi affronteremo le solite prelibatezze del Ristorante del Post (vedi in fondo il paragrafo 'consigli di viaggio').




Lunedì mattina: la colazione di Frau Kahn supera ogni precedente previsione: Claudia, Cristina ed io arriveremo a sera con solo un cappuccino al Passo delle Erbe. Stefano, il solito stomaco vorace, dovrà aggiungere a mezzogiorno uno strudel: è un record assoluto!
Le previsioni meteo in Austria sono pessime. Facciamo rotta quindi verso sud, passando dallo strettissimo Passo Stalle, sul quale arriviamo a prendere il verde per tre minuti (il nastro d'asfalto dello Stalle è talmente stretto che si attraversa a direzione alternata.
Scendiamo per la verdissima Valle di Anterselva ed affrontiamo in serie il Passo Furcia, il Passo delle Erbe ed il Passo Eores. Si tratta di un percorso secondario ma splendido tra boschi e pascoli, con solo qualche attraversamento di piccoli paesi come S. Vigilio o Antermoia.
A Ponte Gardena imbocchiamo la strada per Barbiano che ci porterà sul verdissimo Altopiano del Renon, che ci permetterà di raggiungere la Val Sarentino senza entrare a Bolzano.
Saliamo poi con la strada elicoidale verso San Genesio, per poi proseguire per Moltina e Avelengo, in modo da raggiungere Merano senza sorbirci il traffico della strada statale di fondo valle: nel pomeriggio abbiamo promesso a Cristina di dedicarci allo Shopping tra i portici... incredibilmente non abbiamo dovuto mettere neppure l'antipioggia!
La Griso in montagna è divertentissima!



Il martedì lasciamo Merano poco soddisfatti della topaia (a due stelle... mah) trovata in pieno centro.
L'idea è di superare il Passo del Rombo e arrivare allo Stelvio passando dalla Svizzera.
Sul Rombo, invece, il tempo è pessimo, e la ragione ci spinge a tornare indietro. Arriveremo allo Stelvio salendo i 48 tornanti dalla parte altoatesina.
Siamo sul passo ad ora di Wurstel... ed il paninazzo sullo Stelvio è sempre una delle prelibatezze più simpatiche delle Alpi!
Decidiamo poi di fuggire davanti alle nuvole e facciamo rotta su Livigno. Passati il Foscagno e la Dogana, troviamo un ottimo Garnì ed un'altrettanto ottima cena (vedi qui sotto i 'consigli di viaggio').





Mercoledì mattina: lasciamo a Livigno senza aver fatto spese e senza neppure essere fermati in Dogana. Ripassiamo il Foscagno in mezzo ad una nuvola fittissima.
Scendiamo a Bormio poi a Santa Caterina Valfurva per poi affrontare il 'mitico' Passo Gavia.
Qui le montagne sono bellissime ed i ghiacciai luccicano al sole. Il Gran Zebrù spicca per la sua bellezza. Il Gavia è un'avventura: stretto, tortuoso, disabitato... eppure è sempre bello ritornarci...
Il Tonale è ben diverso: lo scempio edilizio ha snaturato un ambiente naturale che forse una volta era ben diverso... e così si apprezza anche meno la pur divertente strada misto veloce.
Prima di Vermiglio una mucca un po' nervosa e fuggita alle cure del pastore mette alla prova la frenata di emergenza della Griso: anche questa volta ci è andata bene!
La Val di Sole è un po' noiosa, ma sopra Cles saliamo sull'Altopiano di Fondo, per prendere poi il Passo della Mendola. E' un passo a mio parere bellissimo: tornanti veloci lasciano spazio ad un percorso esposto sui panorami della zona del Lago di Caldaro.
Proprio a Caldaro attraversiamo la statale per prendere una piccola provinciale alla sinistra del lago e salire poi in Val di Fiemme.
Anche oggi giochiamo a rimpiattino con le nuvole: abbandoniamo l'idea di passare sul Lavazè e poi sul Costalunga e ci dirigiamo direttamente per la Val di Fassa. Prima di cercare una stanza a Canazei, però, utilizziamo le ultime ore di luce per salire al Fedaia, dove l'orario e la stagione ci permettono di guidare senza stare in fila dietro a troppi camper... godendomi moltissimo la diverente ciclistica di questa strana e bellissima bicilindrica italiana.
La Marmolada e le Dolomiti al tramonto ci tramortiscono di tanta bellezza, ma poi è ora di scendere e di trovare un ottimo B&B a Canazei.






La vista dal Passo della Mendola


E' già giovedì. Il tempo di far colazione e Stefano e la sua CBF 1000 partono a razzo sul Sella, nonostante il freddo del mattino.
Io lascio più tempo alla Grisona di scaldarsi: fotografiamo i meravigliosi colori delle Dolomiti al mattino.
Che bello guidare senza dover essere sempre in fila tra auto e camper. Ecco il Passo Gardena, poi il Passo Campolongo.
Il Passo Pordoi è il mio preferito: con la Griso prendo il ritmo e faccio il passo. Ripassiamo il Fadaia e ci fermiamo in cima al Passo Valles per pranzo, un pranzetto leggero e con un ottimo rapporto qualità prezzo. Bravi!
C'è poi il Passo Rolle ed anche un deserto Brocon, da Castello Tesino una splendida provinciale che ci fa scendere sul paesino di Grigno, a pochi chilometri dalla salita per Enego: sì, perchè l'ultima tappa del nostro giretto settembrino sarà proprio l'Altopiano di Asiago.
Nel paesino di Foza conosciamo già l'ottima accoglienza che ci riserverà l'Hotel Alpi: quest'anno la sua cucina ci delizierà ancor più del solito, perchè faticheremo a dimenticare l'ottima 'tosella scottata alla brace con i porcini'!

E' già ora di rientrare: sei giorni sono volati.
Impieghiamo la mattina per visitare, ad Asiago, il Sacrario Militare della prima guerra mondiale ed il piccolo museo ospitatovi a piano terra.
Ripresa la moto scendiamo al piccolo Santuario della Madonna del Buso scendendo, grazie alla scarsità d'acqua del momento, fino a dentro il buso scavato dal'acqua nei millenni.
Ci torna la voglia di guidare e ce la togliamo sulla statale della Val d'Assa, una delle mie strade preferite. Dal Passo di Vezzena percorriamo anche i tondi tornanti della provinciale per Luserna. Scendiamo poi a Lavarone per vedere Forte Belvedere.
Di nuovo i tornanti della Val d'Assa per raggiungere l'Osteria del Termine (per il pranzo) e la Malga in cima al passo per comprare un po' di formaggio che troverà spazio in una borsa laterale della Grisona...
Il resto è banale: discesa per il Costo (stando attenti agli autovelox) e poi noiosissima autostrada...
Tra i boschi dell'Altopiano le foglie stavano cadendo sull'asfalto. Molti alberghi erano chiusi per ferie.
Sì, la stagione 2006 dei viaggi in moto sta finendo: le prime perturbazioni porteranno la neve sullo Stelvio, sul Gavia o sull'Altopiano.
A noi motociclisti amanti delle Alpi rimarranno molte foto, alcuni filmati, tanti ricordi ... e le carte geografiche per studiare gli itinerari 2007!






- - - - - 
Alcune considerazioni sulla Griso:
1) la Griso è meno 'Off Topic', per un mototurista, di quanto pensassi: il (pur minimale) cupolino permette, con un buon casco, una velocità di crociera autostradale di 130/140 kmh. Più che sufficienti.
2) in montagna la Guzzona è godibilissima anche a pieno carico. Sulle salite più dure un po' di cavalli in più non guasterebbero, ma la guidabilità ed il divertimento tra i tornanti sono di livello eccelso: arrivavo a sera, dopo più di 300 km di passi alpini, e non avevo mai voglia di fermarmi (e anche Claudia sta giudicando più che degna la sistemazione di passeggera).
3) i consumi sono ottimi. Il serbatoio non è immenso, ma la spia della riserva si accendeva dopo 210/220 km (reali!) e la 'sete' di benzina si placava con anche meno di 15 euro. Non male!
4) bisognerebbe licenziare chi ha progettato la chiusura delle borse laterali, posizionandola all'interno delle stesse. Già sono piccole (niente da ridire, in fondo la Griso è una naked) ma quando si arriva in albergo, per staccarle dalla moto bisogna praticamente svuotarle. Se non piove va bene, ma se sei sotto l'acqua puoi scordarti di riuscire ad avere ancora quacosa di asciutto... indecenti!
5) ottima soluzione, invece, la borsona impermeabile (non Guzzi) da 48 litri sul portapacchi: ci sono stati tutti gli indmenti indispensabili per una settimana in montagna: dalle scarpe da ginnastica ai jeans e alle felpe per la sera. Legata con tre cinghe da pochi euro, è veloce da legare e liberare una volta a destinazione.
Una naked bella e assolutamente divertente, in grado anche di affrontare qualche viaggio. Forse bisognerebbe provare a dotarla di borse e baule rigidi come quelli della tedesca Hepco&Becker... 

- - - - - 
Consigli di viaggio:

DOLLACH (penultimo paese a sud della Grossglockner Alpenstrasse):
Fruhstuckpension Haus Kahn - Dollach 73 - Tel/Fax: +43(4825)230
La pensione Kahn è gestita dalla gentilissima Frau Gertrude.
Pulita, ordinata e con una splendida vista sui verdi prati della valle, è veramente una sosta alla quale non si può rinunciare. Sono anni che torniamo lì ogni volta che passiamo per il Grossglockner, e non ce ne siamo mai pentiti.
La colazione della mattina è ormai diventata una leggenda, e quest'anno Frau Kahn si è superata cucinando per noi una fantastica torta alle nocciole. Ma la quantità di affettati, formaggi, dolci, joghurt, pani di vari sapori è quasi impossibile da raccontare. Per le moto c'è sempre a disposizione il garage.
Prezzi settembre 2006: pernotto + (splendida) colazione: 45 euro in due!

Sempre a DOLLACH la cena:
Ristorante Hotel Post - Dollach 83 - Tel. +43(4825) 205 19
Il locale è ospitato in una delle costruzioni più antiche di Dollach. La sala è molto accogliente, raccolta e arredata con gusto. Il servizio è cortese e veloce. Prezzi 2006: quattro piatti unici (da commuoversi!) di capriolo e cervo in umido con canederli di pane con porcini, fagiolini avvoli nel lardo con un incredibile contorno di uva e marmellata di mirtilli oppure di arrosto di cervo con contorni vari, quattro apfelstrudel affogati nella salsa di vaniglia bollente, una bottiglia di rot wein del posto, un po' d'acqua per salvare le apparenze ed il conto totale è di 84 euro (per quattro persone).

LIVIGNO:
Abbiamo trovato un buon Garnì nell'Hotel Baita della Luna (pernott. e colazione 30 euro a testa)
Non ha il garage, ma una tettoia protegge abbastanza bene le moto, ed è a 50 metri dalla zona pedonale del centro.
Via Pontiglia, 287 - Livigno - Tel. 0342.996645 - www.baitadellaluna.it

Sempre a LIVIGNO la cena:
Per caso siamo capitati al Ristorante dell'Hotel La Baita.
Quattro ottimi piatti di pizzoccheri, quattro secondi di cervo&polenta, un'ottima bottiglia di Kaltere See Auslese del 2001, due dolci e tre caffè per 80 euro. E un ottimo servizio. Voto buono!
Via Bondi 98/102 - Livigno - Tel. 0342.9970707 - www.labaitalivigno.it

FOZA (Altopiano di Asiago): Hotel Alpi, Via Roma 14, Foza - Tel. 0424.698098 - www.hotelalpifoza.com
Un due stelle gestito con grande sensibilità ed attenzione. Ci si sta veramente bene.
Prezzi settembre 2006: la camera doppia con colazione a soli 55 euro.
Cena: il cuoco si è veramente superato: la zuppa di porcini era ottima, ma la tosella scottata alla piastra con contorno di porcini era veramente indimenticabile.
Abbiamo poi voluto festeggiare la cucina dell'Hotel Alpi facendoci portare una porzione di fantastica tagliata da dividere tra tutti e quattro (con n po' di contorni). Aggiungiamo un litro e mezzo di vino, due fette di torta appena sfornata e tre caffè per un totale di circa 100 euro per quattro persone. Beh, anche in piccoli paesi come Foza c'è qualcuno che sa fare il suo mestiere di albergatore/ristoratore, ed è giusto che si sappia.
- - - - 
LINKS UTILI:

www.grossglockner.at il sito (anche con pagine in italiano sulla più mitica delle alte strade alpine, costruita all'inizio degli anni '30 grazie all'intuizione testarda dell'ingegnere carinziano Franz Wallack.
Per quanto riguarda il Passo del Rombo, invece, il link è: www.timmelsjoch-hochalpenstrasse.at
Il sito più bello dedicato allo Stelvio è quello della Banca Popolare di Sondrio, con molte web cam attive anche nei lunghi e nevosi mesi invernali: webcam.popso.it/stelvio.php

lunedì 4 settembre 2006

Moto Guzzi Griso 1100: cavolo... ma non sei solo bella!

Prime considerazioni dopo aver consumato il primo treno di gomme con la mia prima Moto Guzzi...
Cavolo, ma non sei solo bella! Sei anche intelligente, diresti ad una ragazza bellissima dopo averne scoperto anche altre doti, meno appariscenti ma comunque importanti in un possibile rapporto di coppia.
Cavolo, ma non sei solo bella! sto cominciando a sussurrare alla mia prima Moto Guzzi.
Sì, l'ho comprata soprattutto perchè mi piace da impazzire sin da quando l'ho vista al Salone di Milano.
So che non sarà mai una compagna perfetta per un turista macinachilometri come me (troppo piccole le borsine laterali, troppo brutto un bauletto rigido su una moto così lunga e bassa come la Griso). 
E poi che un po' mi farà soffrire (dopo trecento/trecentocinquanta chilometri le ginocchia cominciano a risentire un po' dello spazio un po' risicato tra sella e pedane, ed il fondoschiena lamenta una sella un po' troppo dura).

Però questa moto così lunga e bassa, con questo strano motore girato di traverso, vecchio e bistrattato dai missili da 15.000 giri al minuto... sul misto si fa valere. E la coppia c'è.
Che bello scendere in una piega rotonda e divertente, e apri pure in mezzo alla curva perchè non ti tradisce mica.
Che bello scoprire che quel manubrione così largo è una leva perfetta nei tornanti più stretti, e che quel vecchio motorone ti permette di arrampicarti ad ogni pendenza perchè non ha nessun effetto on-off, nessuna riottosità.

E allora scopri un po' alla volta che una Moto Guzzi non è solo una bella moto disegnata da un Marabese ispirato, ma anche una motocicletta che sa divertirti, consumare la gomma fino all'ultimo millimetro del battistrada (ma in sicurezza, quando la visuale è aperta e l'asfalto pulito).
E se questa moto ha un motore con qualche cavallo in meno di alcune concorrenti dirette (magari con un'elica stampata sul serbatoio) è pur vero che il nuovo CArdano Reattivo Compatto ha prestazioni di assoluto primo piano, dimenticando da una parte le vecchie rigidità della trasmissione ad albero, mentre dall'altro ti dimentichi dell'antipatica manutenzione della catena e di tutto quel grasso sparso intorno.

Non so se la Griso potrà diventare comunque una moto adatta ad un turista macinachilometri come me, non credo.
Prima o poi arriverà nel mio garage, una moto più protettiva e confortevole di questo Brigante giallo.

Però la Griso ha avuto il pregio di fare avvicinare me e anche tanti altri, mi pare, ad un Marchio e ad una Storia che rischiavano di diventare appannati da un'alone di vetustà che... non meritano.
E allora grazie a chi in questi anni ha tenuto, con difficoltà, viva l'aquila di Mandello, e grazie a chi oggi le sta donando investimenti, migliorie, nuovi modelli e nuova linfa vitale.
Perchè al di là dei soliti battibecchi moto italiane - moto straniere, Moto Guzzi, Ducati, MV Agusta sono parte della nostra Storia, della nostra Passione, ed è bello che vivano per farci viaggiare, correre, divertire e, qualche volta, anche solo sognare ;-)

Gattostanco, 4 settembre 2006

- - - - - - - - - - - - - - - -

La 'trasformazione' in Griso SST 

(Self Sport Touring)
Borse laterali originali (piccole ma belle e con attacchi non invasivi), portapacchi originale (anche lui piccolo ed esteticamente gradevole, sul quale fissare una borsa impermeabile della tedesca POLO da quasi 50 litri (per sicurezza, oltre alle due cinghie originali della borsa, ne aggiungo due universali della Cobra (5 euro...).
Al tutto si aggiunge una borsa serbatoio Roland fissata tramite con una cerniera ad una cinghia fissa (quindi senza calamite)... 
ho 'testato' la Griso SST in una settimana di fine settembre sulle Alpi e non se l'è mica cavata male :-)