lunedì 4 settembre 2006

Moto Guzzi Griso 1100: cavolo... ma non sei solo bella!

Prime considerazioni dopo aver consumato il primo treno di gomme con la mia prima Moto Guzzi...
Cavolo, ma non sei solo bella! Sei anche intelligente, diresti ad una ragazza bellissima dopo averne scoperto anche altre doti, meno appariscenti ma comunque importanti in un possibile rapporto di coppia.
Cavolo, ma non sei solo bella! sto cominciando a sussurrare alla mia prima Moto Guzzi.
Sì, l'ho comprata soprattutto perchè mi piace da impazzire sin da quando l'ho vista al Salone di Milano.
So che non sarà mai una compagna perfetta per un turista macinachilometri come me (troppo piccole le borsine laterali, troppo brutto un bauletto rigido su una moto così lunga e bassa come la Griso). 
E poi che un po' mi farà soffrire (dopo trecento/trecentocinquanta chilometri le ginocchia cominciano a risentire un po' dello spazio un po' risicato tra sella e pedane, ed il fondoschiena lamenta una sella un po' troppo dura).

Però questa moto così lunga e bassa, con questo strano motore girato di traverso, vecchio e bistrattato dai missili da 15.000 giri al minuto... sul misto si fa valere. E la coppia c'è.
Che bello scendere in una piega rotonda e divertente, e apri pure in mezzo alla curva perchè non ti tradisce mica.
Che bello scoprire che quel manubrione così largo è una leva perfetta nei tornanti più stretti, e che quel vecchio motorone ti permette di arrampicarti ad ogni pendenza perchè non ha nessun effetto on-off, nessuna riottosità.

E allora scopri un po' alla volta che una Moto Guzzi non è solo una bella moto disegnata da un Marabese ispirato, ma anche una motocicletta che sa divertirti, consumare la gomma fino all'ultimo millimetro del battistrada (ma in sicurezza, quando la visuale è aperta e l'asfalto pulito).
E se questa moto ha un motore con qualche cavallo in meno di alcune concorrenti dirette (magari con un'elica stampata sul serbatoio) è pur vero che il nuovo CArdano Reattivo Compatto ha prestazioni di assoluto primo piano, dimenticando da una parte le vecchie rigidità della trasmissione ad albero, mentre dall'altro ti dimentichi dell'antipatica manutenzione della catena e di tutto quel grasso sparso intorno.

Non so se la Griso potrà diventare comunque una moto adatta ad un turista macinachilometri come me, non credo.
Prima o poi arriverà nel mio garage, una moto più protettiva e confortevole di questo Brigante giallo.

Però la Griso ha avuto il pregio di fare avvicinare me e anche tanti altri, mi pare, ad un Marchio e ad una Storia che rischiavano di diventare appannati da un'alone di vetustà che... non meritano.
E allora grazie a chi in questi anni ha tenuto, con difficoltà, viva l'aquila di Mandello, e grazie a chi oggi le sta donando investimenti, migliorie, nuovi modelli e nuova linfa vitale.
Perchè al di là dei soliti battibecchi moto italiane - moto straniere, Moto Guzzi, Ducati, MV Agusta sono parte della nostra Storia, della nostra Passione, ed è bello che vivano per farci viaggiare, correre, divertire e, qualche volta, anche solo sognare ;-)

Gattostanco, 4 settembre 2006

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La 'trasformazione' in Griso SST 

(Self Sport Touring)
Borse laterali originali (piccole ma belle e con attacchi non invasivi), portapacchi originale (anche lui piccolo ed esteticamente gradevole, sul quale fissare una borsa impermeabile della tedesca POLO da quasi 50 litri (per sicurezza, oltre alle due cinghie originali della borsa, ne aggiungo due universali della Cobra (5 euro...).
Al tutto si aggiunge una borsa serbatoio Roland fissata tramite con una cerniera ad una cinghia fissa (quindi senza calamite)... 
ho 'testato' la Griso SST in una settimana di fine settembre sulle Alpi e non se l'è mica cavata male :-)



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