giovedì 24 aprile 2008

25 aprile. La Storia va studiata e capita, non cambiata...

Il 25 aprile per me è la Festa della Liberazione dal ventennio della dittatura fascista, dall'oppressione nazifascista e, infine, da una guerra drammatica.
Il 25 aprile non dovrebbe avere distinguo.
Per quell'esito positivo, negli anni precedenti, hanno combattuto, rischiato, sofferto ed hanno perso la vita centinaia di migliaia di italiani, di molti fedi politiche diverse: c'erano gli azionisti, i democristiani, i socialisti i comunisti. C'erano anche alcuni monarchici fedeli allo Stato e contrari al fascismo ed alla repubblica sociale di Mussolini.
Chi oggi fa dei distinguo, ha tutto il mio disprezzo.
Ha tutto il mio disprezzo perchè "gioca", per effimere logiche di basso profilo elettoralistico, su uno dei capisaldi della civiltà di un Paese: la difesa della democrazia. Il rifiuto della dittatura.
I morti sono morti. Sia che avessero la camicia nera, l'uniforme dell'esercito tedesco o quella degli internati di Birkenau, l'uniforme dell'8^ Armata o lo sten di seconda mano di qualche brigata partigiana. 
Ma la Storia non si cambia: da una parte c'era l'orrore di vent'anni di regimi dittatoriali, gli internamenti, le torture, la Shoah, la guerra di conquista e le annessioni. Dall'altra la voglia di libertà, la difesa della civiltà democratica, con tutti i limiti e le debolezze che la storia ci ha poi aiutato a conoscere e riconoscere.
E, appunto, la differenza resta.
Fabio Garagnani, deputato bolognese del PDL, ha proposto di sostituire la festa del 25 aprile con il 18 aprile, data della vittoria di De Gasperi sul Fronte Popolare.
Fabio Garagnani, ai miei occhi, è un uomo piccolo piccolo ed un politico meschino.
Ce ne sono altri?
Che si vadano a leggere la Storia della nostra Resistenza, la Storia del Ventennio fascista, il regime da operetta che voleva affiancare Hitler alla conquista del mondo inviando nella steppa le sue divisioni autotrasportabili o i carri armati da 3 tonnellate (che venivano bucati da una mitragliatrice). 
Che vadano a rivedere le immagini di quei corpi buttati a migliaia come pupazzi svuotati nelle fosse comuni dei lager nazifascisti...
Era questa l'Italia che i piccoli Garagnani sognavano?


Gattostanco, 24 aprile 2008

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