venerdì 19 dicembre 2008

Monsignor Amato: c'è una terribile persecuzione anti-cristiana in Spagna e Italia

Monsignor Angelo Amato, l'attuale prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, già ex segretario della Dottrina della Fede, ed amico personale di Papa Ratzinger, ha affermato in un'intervista che in Spagna sta avanzando l'indottrinamento laico, la "statolatria", cioè l'ingerenza dello Stato nella vita personale di ognuno.
Ha espresso questo giudizio partendo dalle cosidette "leggi etiche" del governo Zapatero (in foto), tra cui l'introduzione nelle scuole dell'Educazione alla cittadinanza, l'educazione civica resa obbligatoria per tutti gli studenti.
Ma non si è limitato a parlare di Spagna, evocando anche una persecuzione anti-cristiana in Italia, che si manifesterebbe attraverso "norme di legge, sentenze della Magistratura, comportamenti irridenti il Vaticano, il Vangelo, il Santo Padre, la Chiesa, la dottrina cattolica".
Irridenti. Sì, ha proprio detto irridenti.
In effetti, sentendo parlare di persecuzione anti-cristiana in Italia mi verrebbe da ridere.
Forse sono solo nella mia mente i miliardi dell'otto per mille (anche quelli dei cittadini italiani che non scelgono la destinazione appunto, dell'otto per mille), gli insegnanti di religione scelti dal Vaticano e pagati dallo Stato, l'obiezione di coscienza dei medici sull'aborto senza alcuna conseguenza sulle carriere (anzi, spesso vantaggiosa per i medici), le continue ingerenze nella vita politica e gli stop a discussioni in tema di testamento biologico, pacs. Ogni intervento del papa che viene riportato dai telegiornali senza alcuna forma di contraddittorio, i simboli della chiesa cattolica negli edifici pubblici... questa sarebbe la persecuzione anti-cristiana...
Certo, forse Monsignor Angelo Amato vorrebbe anche una legge che gli consenta di bruciare me e tanti altri che non la pensano come lui e che non sbaciucchiano la sua mano inanellata e quella del suo infallibile padrone Ratzinger.
Ma queste affermazioni assurde, odiose, espressione di un'arroganza rozza e sprezzante, più che irridere alla chiesa me la fanno odiare.

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