lunedì 23 febbraio 2009

Un partito serio decide a maggioranza Anche sull’etica

Ho trovato una gran bella intervista ad Ignazio Marino. Faccio copia-incolla della prima parte e la ripropongo, perchè mi pare molto importante, sia per quanto esprime sul tema della laicità dello Stato, sia per quanto riguarda la possibilità di sopravvivenza del PD.
Ignazio Marino, 54 anni, è tornato in Italia da tre anni. Viveva a Pittsburgh, poi a Philadeplhia. Dirigeva il centro trapianti di una delle più antiche università americane, il Jefferson medical college. Trapianti di fegato.
«Ho scelto di occuparmi del fegato perché è l'intervento ancora oggi tecnicamente più difficile. Ero attratto, da ragazzo, dall'idea di poter fare qualcosa che non tutti sono in grado di fare».
Opera ancora, la domenica e il lunedì, a Verona. E' nato a Genova, ha una figlia adolescente, ha studiato alla Cattolica. E' cattolico, cresciuto con gli scout. A chi entra nel suo ufficio - una mansarda a Sant'Ivo alla Sapienza - mostra una lettera indirizzata da Paolo VI ai medici cattolici nel 1970.
«Legga, io non avrei saputo dire parole così». Scriveva il Papa: nella fase terminale di una malattia incurabile dovere del medico è «alleviare la sofferenza e non prolungare con qualunque mezzo una vita che non è più pienamente umana».
Non pienamente umana.
Parliamo della legge sul testamento biologico proprio oggi che in commissione il gruppo del Pd si è diviso: 6 senatori tra cui Marino hanno votato contro la proposta Calabrò, il ddl del governo, 3 si sono astenuti. Tra questi Dorina Bianchi, teo-dem che da pochi giorni ha preso il suo posto alla guida del gruppo Pd in commissione Sanità. Tra ex Ds ed ex Margherita si è consumato ieri uno scontro aspro che a molti è parso il prologo di quel che potrebbe accadere da domani nel Partito democratico. Anche di questo, delle sorti del partito, parliamo con Marino: pensa che si debba arrivare al più presto a «delle primarie vere, non di corrente».
Di sé dice: «Non sono la persona più adatta, ma i candidati non si autocandidano. Quando c'è un'indicazione collettiva sono chiamati al confronto. Non è affatto una mia aspirazione ma se fosse utile ad un cammino comune, certo».
Senatore, lei ha detto che se passasse questa legge bisognerebbe sottoporla a referendum. Marini ha commentato che le sue sono 'fantasie da scienziato'. Gasparri, dopo il voto di ieri, che 'la linea Marino è stata sconfitta'. Si sente sconfitto?
«Siamo in un pasticcio, si dovrebbe ripartire dall'esame della realtà. Non c'è bisogno di essere scienziati per contare fino a dieci: se su 9 persone 6 esprimono un parere questa è la maggioranza. Ho osservato ieri che si dovrebbe tener conto dell'opinione della maggioranza, rappresentarla. Non vorrei che si arrivasse alla decisione di non decidere, tutto qui. Quel disegno di legge è incostituzionale e antiscientifico. Il centrodestra ha mostrato finora assoluta indisponibilità alle modifiche. Se passasse così com'è avremmo migliaia di ricorsi alla Corte costituzionale».
Perché?
«All'articolo 2 dice che l'attività medica non può in nessun caso consentire la morte del paziente. Welby non potrebbe più decidere di sé, domani: nessuno potrebbe staccare il respiratore a chi lo voglia. L'articolo 5 parla di idratazione e alimentazione come forme finalizzate ad alleviare le sofferenze e le esclude dal testamento biologico: anche a voler banalizzare e parlare, come si fa, di pane e acqua ciascun medico sa che non è questo ad alleviare le sofferenze del paziente.
Inoltre mi domando, per paradosso: e l'aria? Perché non è contemplata la respirazione forzata che, come in assenza di capacità di deglutire, è determinata da una lesione neurologica e muscolare? All'articolo 6 il testamento biologico è di fatto reso inapplicabile. Si dice che bisogna andare ogni tre anni a depositarlo dal notaio, che i notai devono accoglierlo a titolo gratuito (non sono stati sentiti! Lo farebbero?) che bisogna andarci col medico di base e col fiduciario. Immagini questo corteo di persone che ogni tre anni va dal notaio. Un medico di base, che ha in media 1500 assistiti, dovrebbe andarci 500 volte all'anno, escludendo i festivi anche 3 volte al giorno. Una ragazza di 18 anni che voglia fare oggi la dichiarazione dovrebbe tornarci col corteo circa 24 volte nella vita. Tutto questo senza che le disposizioni siano vincolanti. E allora per cosa tanta fatica? Bisognerebbe piuttosto ripartire dalla Costituzione».
Cosa intende?
«La salute è un diritto di tutti gli individui, c'è scritto. Individui, non cittadini. Pensi al dibattito di questi giorni sulle cure mediche agli immigrati. Nessuno può essere sottoposto a trattamento sanitario contro la sua volontà. Allora dov'è il problema se si fa una legge che lasci a ciascuno la scelta?»
Lei, da cattolico, non sente il bisogno di fare proselitismo per le ragioni della vita?
«I principi morali non si impongono per legge. La catechizzazione, eventualmente, si fa con l'esempio».
Non hai mai avuto difficoltà a interrompere un trattamento?
«L'ho avuta, sì, a lasciar andare un paziente. In questi casi la soluzione si trova dentro l'ospedale. Non ho mai tolto un respiratore, come spesso i parenti chiedono negli ultimi momenti per avere intimità col malato. Togliere il respiratore mi riesce difficilissimo. Ho chiesto di farlo ai miei collaboratori, se quella era la volontà espressa. Ho avuto una donna di 27 anni con un figlio di 5 colpita da un'epatite fulminante, dopo il trapianto il decorso ha avuto un esito pessimo ed eravamo oltre i protocolli: non c'era da insistere. Nonostante il parere dei colleghi ho deciso di trapiantarla di nuovo. Era il 2002, mi chiama ancora ogni tanto.
Ho avuto un veterano del Vietnam colpito da epatite b, aveva un testamento biologico precisissimo: dopo due settimane di terapia intensiva il trattamento doveva essere sospeso. Suo fratello ha fatto cinque ore di volo per assicurarsi che fosse rispettato. Pensavo che ci fossero ancora possibilità, ho convocato il comitato etico dell'ospedale che ha deciso di rispettare la libera scelta del malato. Il vero umanesimo è rispettare la volontà degli uomini anche quando è difficile. Il ricorso alla tecnica finisce per essere idolatria, è una rinuncia alla carità cristiana che è ascolto. Sono credente ma il compito del legislatore è laico».
Lei si è dimesso ad ottobre da capogruppo per presiedere la commissione d’inchiesta sull'efficienza del Servizio sanitario
«Vorrei studiare gli indicatori sulla qualità e l'efficienza delle nostre Asl. Per esempio. Quante fratture di femore vengono operate entro 48 ore dal ricovero? Quanti giorni prima di un intervento programmato avviene il ricovero? Se avviene 5 giorni prima si stanno usando male i soldi. Si trovano le migliori Asl e le peggiori, si interviene non in base a un criterio clientelare o politico ma in base a dei parametri di qualità».
Bisognerebbe poterlo fare anche in politica con le candidature.
«Certo. Bisognerebbe entrare in una fase in cui si candida chi lo voglia, e su questo non ci sarà carenza. Tra chi lo voglia si dovrebbe scegliere chi sia più adatto a quel ruolo. Non equilibri alchemici tra correnti: il profilo. Bisognerebbe sottoporre le persone al giudizio degli elettori».
E' soddisfatto di aver lasciato l'America per fare politica?
«Un giorno, due anni fa, ho parlato in aula a favore di un emendamento alla finanziaria che assegnava 180 milioni di euro all'anno per indennizzare i pazienti danneggiati negli ospedali col sangue infetto. Ho raccontato di quelli che avevo visto, entrati con una frattura e usciti con l'Aids. I loro occhi. Tutta l'aula ha votato. Ci sono altri modi di fare qualcosa per la salute oltre lo sala operatoria».
La chiesa non è sulle sue posizioni.
«La chiesa sono le suore di Haiti che curano i lebbrosi, non è il clero. La chiesa universale ha una straordinaria capacità di esserci. Sono stato scout negli anni '70, si discuteva di campi estivi comuni: la coeducazione di maschi e femmine. Si immagina? Paolo VI non si oppose a quel processo. Controllo, certo, ma non ostacolo»...
L'intervista, a cura di Concita De Gregorio è stata pubblicata su L'Unità e sull'Unità on line di venerdì 20 febbraio 2009.

mercoledì 11 febbraio 2009

Un appello ai laici del centrodestra

Il caso di Eluana Englaro, la donna in stato vegetativo permanente per 17 anni, al di là del caso specifico, del dolore di una famiglia, delle diverse idee che ciascuno di noi ha del "fine vita" e di quale libertà è concessa agli uomini e alle donne di deciderla per se, ci ha permesso di chiarire un aspetto politico di grande importanza.
Il PDL di Berlusconi ha deciso di allearsi con la chiesa cattolica allo scopo di avere la certezza di aumentare il proprio potere.
Eppure il partito di Berlusconi non era nato come movimento cattolico, anzi.
Al suo interno sono confluite molte anime socialiste, repubblicane, liberali. Certo, anche cattolici. Ma d'altronde i cattolici ex della grande "balena bianca" si sono divisi un po' ovunque sulla base delle diverse sensibilità: nel centro sinistra, nell'Udc, in AN, in Forza Italia.
Il problema dei laici del centrodestra (ma, visti i rapporti di forza nel Paese ed ancora di più nel Parlamento, il problema di tutti i laici italiani) è che se nel centrosinistra laici e cattolici discutono (e sui temi eticamente sensibili spesso è lasciata libertà di coscienza), nel PDL Berlusconi decide e governa la sua creatura in manera ben diversa.
E se ha scelto, come fece nel 1922 l'ex socialista anticlericale di Predappio, tal Benito Mussolini (che con il Vaticano firmò quell'orrenda cosa chiamata Concordato) di cavalcare l'alleanza con il potentato clericale, per i laici del PDL non c'è più possibilità di discutere, di scegliere, di contare.
Se i Laici del PDL non molleranno Berlusconi, avranno sulla loro coscienza, aver riportato indietro l'orologio della storia italiana di 90 anni, consegnando al terzo millennio un'Italia governata dalle leggi vaticane.
Sì, ci imporranno una legge liberticida sul testamento biologico, di eutanasia neppure si potrà parlare. La scuola cattolica avrà sempre più finanze, tolte a quella pubblica. Libertà di scelta della donna sul tema dell'aborto e e politiche sulla contraccezione saranno sempre più a rischio.
La domanda è: questa è l'Italia che sono pronti a supportare i laici del centro destra?
Se la risposta è no, è necessario che tolgano subito l'apporto al centrodestra di Berlusconi, subito, e alle elezioni. Sì, perchè nel partito verticista del Premier sono solo i risultati elettorali che contano: le decisioni sono solo quelle del vertice, ma se cominciano a ridursi i consensi, allora, forse, potrà esserci una marcia indietro.
Elezioni regionali sarde, elezioni europee: i laici del centrodestra hanno un compito, dare un segnale a Berlusconi.
A mio modestissimo parere questo è il momento di non ritorno per la nostra democrazia repubblicana e laica.
E siete voi, laici della maggioranza di centrodestra a dover decidere da che parte stare: con il Vaticano o con la Libertà...

lunedì 9 febbraio 2009

Gli avvoltoi che si avventano sul cadavere di una donna morta 17 anni fa. Grazie, Peppino, la battaglia adesso è nostra

Eluana Englaro era morta 17 anni fa.
L'onnipotente di Wojtyla prima e Ratzinger poi, ha avuto più di tre lustri per compiere il miracolo, ma non lo ha fatto. Evidentemente gli interessava di più sciogliere il sangue di San Gennaro o fare piangere inspiegabilmente qualche statuetta della Madonna...
Ora il padre di Eluana, una persona splendida che ha voluto affermare un principio di libertà, pur sapendo che una scorciatoia sarebbe stata più facile, potrà finalmente avere pace... perchè la sofferenza, in questi anni, era soprattutto la sua...
Sarà lui a doversi estraniare per non sentire il gracchiare degli avvoltoi, i Quagliariello, i Gasparri, che cercheranno un minuto di celebrità sentenziando che una povera giovane bella e magari quasi-sana è stata uccisa di fame e di sete da un padre cattivo ed egoista. Sì, parlamentari e sciacalli: Peppino, spegni la TV e non ascoltarli. Non hanno diritto di disturbare il tuo dolore.
La Sentenza della Suprema Corte è stata rispettata, così come la volontà di Eluana ed il rispetto della libertà di rifiutare le cure sancito dalla Costituzione. Il colpo di stato lecca-vaticano di Berlusconi è stato fermato da un buon Presidnte della Repubblica, difensore della Legge e della Costituzione.
Adesso la battaglia per il testamento biologico, per la libertà di scegliere o meno di interrompere le cure e le terapie, di essere proprietari della propria vita non è più di Peppino Englaro: è nostra.

9 febbraio: una pagina splendida della storia italiana, la solita falsità della chiesa cattolica

Ore una, 9 febbraio 1849, nasce la Repubblica Romana. Con il voto di questo decreto:
Art. 1: Il Papato è decaduto di fatto e di diritto dal Governo temporale dello Stato Romano.
Art. 2: Il Pontefice romano avrà tutte le guarentige necessarie per la indipendenza nello esercizio della sua potestà spirituale. 
Art. 3: La forma del governo dello Stato romano sarà la democrazia pura e prenderà il glorioso nome di Repubblica Romana. 
Art. 4: La Repubblica Romana avrà col resto d’Italia le relazioni che esige la nazionalità comune.
La Repubblica offre la garanzia alla Chiesa di poter svolgere liberamente la propria opera spirituale, ma non basta. Mentre a Roma si scrive una Costituzione che è ancora esempio di modernità e democrazia, mentre si dà forma a esercito, polizia, riorganizzazione dello Stato e dell’economia, il Papa trova un esercito straniero che gli consenta di sedersi nuovamente - da capo dello stato - a Roma.
Il pericolo sembra l’Austria, che fa marciare il suo esercito verso sud. Ma il corpo di spedizione francese, al comando del Generale Oudinot, non sta correndo in aiuto dei repubblicani.
Contro il volere dello stesso popolo francese e della sua Assemblea, il corpo di spedizione sbarcò a Civitavecchia con lo scopo di riportare Pio IX a Roma.
Inizia così, il 30 aprile del 1849, l’epica e disperata difesa della città; difesa che generò fulgidissimi esempi di valore e abnegazione in nome dei puri ideali di Libertà e Patria.
I francesi entreranno a Roma il 4 luglio, poche ore dopo che la Costituzione fu promulgata tra i colpi di moschetto e di cannone. Quella Costituzione, democratica e moderna, sarebbe stato il perno della rigenerazione italiana...
L’estremo saluto del triumvirato (Saffi, Mazzini, Armellini):
Romani!Una nube sorge oggi tra voi e l’avvenire; è nube d’un ora. Durate costanti nella coscienza dei vostri diritti e nella fede, per la quale morirono, apostoli armati, molti dei migliori fra voi. Dio vuole che Roma sia grande e libera e sarà. La vostra non è disfatta: è vittoria dei martiri, ai quali il sepolcro è scala al cielo. Quando il cielo splenderà raggiante di resurrezione per voi - quando, tra breve ora, il prezzo del sacrificio, che incontraste lietamente per l’amore, vi sarà pagato - possiate allora ricordarvi degli uomini che vissero per mesi della vostra vita, soffrono oggi dei vostri dolori, e combatteranno, occorrendo, domani, misti nei vostri ranghi, le nuove vostre battaglie.
Ecco perché, ancora oggi, in Romagna si festeggia, il 9 febbraio, la proclamazione della Repubblica Romana.
Repubblica Romana che fu uccisa da un esercito ben più potente, al soldo del potere temporale papalino.
Ed ecco perché, tra chi conosce e si tramanda il senso di questa piccola porzione di Storia, non si riesce così facile accettare ancora le ingerenze dei clericali, nel terzo millennio ancora più forti che mai e senza vergogna alcuna.

domenica 8 febbraio 2009

E' ancora inverno: seconda uscita con la Multi...

Nonostante il tempo non promettesse nulla di buono, avevo promesso a Claudia una schiacciata con i funghi porcini alla Consuma (visto che la settimana scorsa ero andato da solo) e di farle provare finalmente la sella del passeggero in un giretto decente.
Partiti da Ravenna con la strada asciutta, non sono riuscito neppure a fare la prima curva seria che cominciava a piovere:(
Il Muraglione era immerso in una nuvola bassa, e in Toscana era ancora più freddo che in Romagna... Classico passaggio da Pomino fino a Borselli e poi fino al Passo della Consuma, dove troviamo un freddo nevischio che imbianca gli alberi e i bordi della strada... 
però vicino alla stufa dello Chalet ci si scalda con piacere!
Avevamo pensato di rientrare per il Passo dei Mandrioli, ma visto il meteo abbiamo invece deciso di scendere a Stia, di fare il Croce ai Mori (anche qui nevischio)...

...per poi riprendere il Passo del Muraglione, dove ovviamente abbiamo parcheggiato la nostra plebea Ducati ben lontana da questi tre splendidi oggetti del desiderio che abbiamo immortalato nella foto in basso a destra ;))









Gattostanco, 8 febbraio 2009

sabato 7 febbraio 2009

Prepariamoci a difendere la democrazia, perchè il caso Englaro è solo un pretesto

Il fine è chiarissimo: Berlusconi ha scelto di utilizzare la tragedia di una donna in stato vegetativo permanente da 17 anni per allearsi con il vaticano del retrogrado Ratzinger per dare la spallata alla Costituzione italiana e dimostrare di poter controllare sia la Magistratura che la Presidenza della Repubblica.
Probabilmente ha calcolato che su un altro argomento non avrebbe potuto contare sui bigotti-alla-Binetti del centro sinistra e sull'UDC di Casini. Invece calpestando i diritti di una persona in coma, insultando pesantemente la famiglia Englaro "A me sembra che non ci sia altro che la volontà di togliersi di mezzo una scomodità. Tutto qui".
A parte Fini e Della Vedova, pare che i laici del centrodestra si siano volatilizzati. Ovvio: nel centrosinistra discutere è normale, nel Popolo delle Libertà (pare ormai ridicolo un nome del genere...) contraddire il Padrone non è salutare. E se il Padrone ha deciso che leccare il culo a Ratzinger, Bagnasco, Ruini e tutta la parte più retriva della chiesa cattolica, ecco i baldi ex-socialisti, ex-liberali, ex-repubblicani pronti ad inginocchiarsi.
La libertà dei cittadini? Il valore della Costituzione? Il bilanciamento dei poteri dello Stato? Il ridicolo dvanti al mondo?
Cosa volte che sia: se Berlusconi ha deciso di conquistare il Potere utilizzando l'arma della distruzione dei diritti individuali degli italiani, beh, mica ci si può opporre.
E se poi qualcuno si chiede perchè, chi oggi fa le barricate per impedire di compiersi il destino di una ragazza che è stato fermato dai medici 17 anni fa, è pronto a far morire decine di immigrati che avranno paura di andare dai medici per paura di essere denunciati... cosa volete che sia? Si troverà qualche caso umano da passare in tv per far pensare ad altro, o un nuovo Kakaà da comprare o da vendere. Tanto gli italiani hanno la memoria corta...
Prepariamoci in ogni modo a difendere la democrazia, prchè il caso di Eluana Englaro è stato solo un pretesto, un ignobile, vergognoso pretesto di un avvoltoio che sta cercando di prendre tutto il potere. Anche quello sulla nostra morte...

venerdì 6 febbraio 2009

Una pagina vergognosa. Una offesa permanente alla Democrazia italiana. Scriviamo a Napolitano!

Nonostante la lettera del Presidente della Repubblica, il consiglio dei ministri ha approvato all´unanimità il decreto-legge per vietare la sospensione di alimentazione e idratazione fino al varo della legge sul testamento biologico...
Le dichiarazioni di Berlusconi, oggi pomeriggio, sono da ricovero in ospedale psichiatrico per delirio di onnipotneza:
"Non farò omissione di soccorso"
"Ogni sforzo per non farla morire. Eluana potrebbe fare figli"
"Se non ci fosse la possibilità di ricorrere ai decreti tornerei dal popolo a chiedere il cambiamento della Costituzione e del governo"
"Se il presidente della Repubblica non firmasse il decreto, noi inviteremmo immediatamente il Parlamento a riunirsi ad horas ed approvare in pochissimo tempo, due o tre giorni, una legge che anticipasse quella legge che è già nell'iter legislativo, e cioè quella che contiene questa norma"
Siamo alla cronaca in diretta della fine della Democrazia del Diritto (oltre che a una sceneggiata indecorosa fatta solo, probabilmente, per ottenere l'appoggio dei vescovi alle elezioni in Sardegna).
Questo è il fac simile di una lettera al Presidente della Repubblica. Io l'ho spedita... per inviarla basta un click (o copia-e-incolla): https://servizi.quirinale.it/webmail/
"Caro Presidente Napolitano, nonostante i suoi recenti richiami alla moderazione riguardo all’uso dei decreti legge, apprendo con ansia il comunicato del Presidente del Consiglio dei Ministri, col quale annuncia un provvedimento sotto forma di decreto legislativo, appunto, d’urgenza in materia di testamento biologico, volto chiaramente a bloccare l’esecuzione della sentenza della Corte di Cassazione, riguardo il caso della Sig.ra Englaro. Mi chiedo se il Governo si renda conto che tale decretazione è in contrasto con l’art. 77 della Costituzione, vista l’indimostrabile natura di “straordinaria urgenza” e con l’art. 101 poiché si configura come una vera e propria censura politica di una sentenza definitiva, minando la base elementare di uno stato di diritto, la divisione dei poteri. Scrivo a lei che è il Garante della nostra Costituzione, a lei che saprà di certo vigilare sulla deriva meramente decisionista di provvedimenti di questo tipo e preservare il potere legislativo del Parlamento, l’unico organo delegato dal popolo per rappresentarlo, cui spetta la sovranità della Repubblica. Firma e città"
Certo che un governo che si prepara a far seccare gli immigrati cercando di dissuaderli ad andare dal medico e poi che lecca così il culo a Ratzinger, è la prova lampante di quanto siano falsi i gerarchi della chiesa cattolica.
Eccolo qua, il PDL, pronto a calarsi le braghe davanti alle pressioni del vaticano, alla faccia delle libertà dei cittadini italiani e delle Sentenze della Magistratura.
Come Mussolini, l'anticlericale socialista che, giunto al potere, non ci mise molto a decidere che leccare il deretano dei sottanoni vaticani era molto più comodo... e quindi firmo' il Concordato e fece della religione cattolica la religione di stato.
Mi auguro che i sardi possano essere il primo schiaffone meritato a qusta manica di cialtroni. L'Italia intera ne ha bisogno!
http://www.gattostanco.it

lunedì 2 febbraio 2009

Ricordare Darwin

Da tempo, il mondo anglosassone commemora la nascita di Charles Darwin (12 febbraio
1809) con conferenze, incontri, dibattiti ed eventi varî che celebrano i valori della ricerca scientifica e del pensiero razionale. Nel 2003 il Darwin Day è finalmente arrivato anche nel nostro Paese grazie all’UAAR. Dal 2004 l’UAAR organizza in tutta Italia diversi incontri con scienziati, docenti e giornalisti scientifici.
DARWIN DAY 2009 a RAVENNA: Domenica 8 febbraio, alle ore 10.30 presso la Libreria Feltrinelli in via IV Novembre 7 si terrà, in occasione del Darwin day UAAR, un incontro con Guido Barbujani, professore di genetica all’Università di Ferrara, e la presentazione del suo ultimo libro "Europei senza se e senza ma" *Gli africani siamo noi*-
Per informazioni: ravenna@uaar.it
Appassionato naturalista, nell’ambito di unamissione scientifica intorno al mondo, Darwin raccolse elementi sugli esseri viventi che loportarono a formulare la teoriaevoluzionistica. Per Darwin, gli esseri viventiche popolano la terra sono comparsi per unprocesso evolutivo determinato dalla selezione naturale, escludendo perciò lacreazione dovuta all’intervento di una entità soprannaturale.
Guido Barbujani ci invita aconsiderare l'evoluzione del genere umano e ad interrogarci sulla nostra certezza di europei circondati da una sempre maggiore presenza di stranieri.
In occasione dei 200 anni dalla nascita di Darwin, vogliamo riaffermare la validità dell’approccio scientifico alla realtà, della libertà di pensiero, del relativismo.

domenica 1 febbraio 2009

Niente di nuovo dal prete tedesco vestito di bianco e con le scarpine rosse...

Il tedesco vestito di bianco con le scarpine rosse continua imperterrito con le sue ingerenze e le sue pressioni. Anche oggi è tornato sul tema dell'eutanasia e della libera scelta degli individui.
"Siamone certi: nessuna lacrima, né di chi soffre, né di chi gli sta vicino, va perduta davanti a Dio" ha pontificato dal balcone in Piazza S. Pietro.
Ma razza di prete zuccone: lo vuoi capire, sì o no, che ci sono miliardi di persone che NON credono in dio e miliardi di persone che non credono nel tuo dio?
Herr Ratzinger, come al solito, è intervenuto a piedi pari nel dibattito italiano sul caso di Eluana Englaro e nel giorno in cui i vescovi italiani hanno dedicato alla "Forza della Vita nella Sofferenza".
"Gesù soffre e muore in croce per amore. In questo modo, a ben vedere, ha dato senso alla nostra sofferenza, un senso che molti uomini e donne di ogni epoca hanno capito e fatto proprio, sperimentando serenità profonda anche nell'amarezza di dure prove fisiche e morali" come al solito lungi da lui e dai suoi preti, la possibilità di immaginare che qualcuno non creda nelle loro storie.
Lontano da loro la possibilità di accettare la libertà delle scelte altrui.
Uno stato confessionale, dove la legge della sua chiesa schiaccia la legge dello Stato ed i diritti dei non credenti o dei diversamente credenti: questo è il sogno del pastore tedesco...
Gott mit uns (Dio è con noi), d'altronde, non era anche scritto nei cinturoni di quell'esercito che doveva creare un Reich millenario?

Che schifo, Herr Ratzinger!