lunedì 26 aprile 2010

La frana, il Vulcanetto di Ginoe, le prime curve primaverili...

La frana, il Vulcanetto di Ginoe, le prime curve primaverili...

25 aprile. Incredibile: una domenica senza pioggia!!!!   
Il tempo di "bardarci" da motociclanti e partiamo in direzione Appennino. L'idea è quella di fotografare la frana che ha interrotto la strada che porta al Passo della Calla, ma ovviamente anche quella di passare la giornata girovagando tra i monti per riprendere un po' dimestichezza con l'asfalto pulito (si spera)  

Evitiamo il Muraglione per non aver a che fare con troppi smanettoni alle prese con il risveglio dei neuroni dopo il letargo invernale: si va di Tre Faggi. L'aria è ancora frizzante, all'ombra la strada ancora un po' sporca ed umida. Ma l'asfalto nei versanti al sole è già piacevole.

Ovviamente i Tre Faggi portano tra il Muraglione e Cavallino, noi scendiamo fino a Dicomano, poi a Contea seguiamo le indicazioni per Londa, verso uno dei Passi più belli del nostro Appennino: il Croce ai Mori. Claudia ed io troviamo un gruppetto di motociclanti che va ad un'apprezzabile ma non esagerata andatura. Un bel ritmo, insomma. Ne approfittiamo, anche perchè qui l'asfalto è già bello asciutto e pulito. Erano sei mesi che non guidavo così

Saliamo verso il Passo della Calla e qui sembra tornare in inverno.
Strada abbastanza sporca (la neve s'è scolta da poco... anzi, ce n'è ancora, in quota, a fianco della strada) e l'Alpen Bar ancora ben serrato.,,

Christian ha le sue giustificazioni: a parte il freddo, il traffico è molto rarefatto. In pochi, troppo pochi, affrontano il Passo della Braccina, unica strada che collega la Calla, Campigna e Corniolo alla Romagna. La frana che ha spazzato via la strada poco sotto Corniolo (e che andiamo a vedere... impressionante: è venuta giù mzza montagna!) sta provocando danni economici ingenti all'economia di queste località turistiche al centro del Parco delle Foreste Casentinesi.
Mangiamo qualcosa allo "Stambecco".
Di solito, nei fine settimana (e con la strada principale percorribile) quasi non si riesce ad entrare. Oggi è mezzo vuoto. Tra l'altro noi non abbiamo voglia di perdere troppo tempo al ristorante, e nonostante il profumino che arriva dalla sala da pranzo, ci sbafiamo due (ottimi) panini al Bar. Come sempre i gestori sono gentilissimi (ottimi anche gli affettati ed il quartino di rosso).

Corniolo.
Il lago che si sta formando a causa dello smottamento di oltre 3 milioni di metri cubi di materiale


La frana:




Dopo le foto al cantiere della frana, affrontiamo il Passo della Braccina, che porta a Fiumicello e poi alla strada dei Tre Faggi (dove ci si può collegare, come abbiamo visto, alla statale del Muraglione o scendere a prima a Premilcuore e poi a Predappio).
Fino ad anno scorso era sterrato (e anche ridotto abbastanza male). Poi in primavera è stato steso un manto di simil-asfalto (è una specie di ghiaia impastata con la resina). Sta tenendo molto bene anche ora che è diventata una strada di transito. Certo: c'è molta ghiaia e in moto occorre fare attenzione, ma il paesaggio è veramente molto selvaggio e coinvolgente.


Scesi a Fiumicello abbiamo voglia però di fare ancora qualche curva prima di tornare in pianura.
Mettiamo un po' di benza a Premilcuore (non ero partito con il pieno), raggiungiamo Strada San Zeno ed andiamo a salire il Centoforche
Per un po' seguiamo la direzione Muraglione poi svoltiamo a destra per il Valico della Busca, dove, ad un paio di chilometri dalla vetta, c'è il vulcanetto. Me lo fece conoscere un amico che fino alla scorsa estate era un Motociclante felice. Era andato in pensione da pochi mesi dopo aver prestato servizio anche tra le Foreste Casentinesi che amava e conosceva in ogni anfratto. Anno scorso, in agosto, ci siamo fatti un bellissimo giro in moto proprio tra quelle faggete: Campigna, Fangacci, Camaldoli e... questo strano fenomeno del vulcanetto della Busca, che da secoli brucia in cima a questo poggetto. Gino (Ginoe su molti forum) progettava di godersi gli anni della pensione in moto. Era un pensionato giovane, in fondo. Due settimane dopo quel giretto con noi, e dopo aver passato una decina di giorni a zonzo per la Norvegia, a casa, tranquillo, è stato colpito da un ictus e ora non è più con noi. Ricordo i suoi progetti, la sua vitalità: quel vulcanetto oggi è come fosse il suo... e ci ricorda quanto siamo mortali ed effimeri, qui, su questa terra...
Il vulcanetto della Busca
Beh. L'itinerario finisce qui. Scesi dalla Busca, dopo Tredozio e poi Modigliana ricomincia la noia della pianura...
La mappa dell'itinerario






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