lunedì 28 febbraio 2011

Alpenstrasse austriache: istruzioni per l'uso

Non c'è nulla al mondo, per un appassionato di moto e montagna, delle Alpenstrasse austriache. Strade affascinanti, paesaggi e villaggi da favola. Ineguagliabile accoglienza e servizi riservati ai motociclisti. E se per poter godere tutto questo si deve pagare un pedaggio (che però significa anche ridurre un po' il traffico...) va più che bene!

Grossglockner HochAlpenstrasse

Gli orari del Passo Stalle (dall'Italia verso l'Austria)
Un consiglio: per raggiungere la Grossglockner HochAlpenstrasse, entrate in Austria dal Passo Stalle. E' splendido (come lo strudel che ci ha sempre aiutato ad ingannare l'attesa del verde in cima al passo, quando lo si percorre al contrario, da Austria ad Italia). 
Sì perchè la parte che scende in Italia è larga circa 2,5 metri. 
Per cui il semaforo in Italia diventa verde solo nel terzo quarto d'ora di ogni ora in direzione Austria, nel primo quarto d'ora di ogni ora invece è aperto per traffico nord-sud. L'asfalto è ottimo, ma attenzione ai ricordini delle mucche :-)
Dalla valle di Anterselva, quindi, attraverso il Passo Stalle. Poi vallate verdissime fino a Lienz, dove trovate già le indicazione per la Grossglockner HochAlpenstrasse.
La splendida vista dall'Edelweisspitze
Un altro consiglio: spesso il cielo di pomeriggio si rannuvola, anche nelle belle giornate di bel tempo. I panorami offerti dal Grossglockner vale la pena vederli bene. Pernottate a Dollach/Grosskircheim oppure ad Heligenblut
La mattina la Strada sarà tutta vostra, ed entrando subito avrete poco traffico e colori meravigliosi. 
E se la notte, come spesso accade, fa un temporale, nessun problema. Già al primo colpo d'occhio, noterete che i 17 euro di pedaggio sono ben spesi: gli addetti alla strada ramazzano via dall'asfalto, già di prima mattina, il ghiaino portato dal temporale della notte!!! 
Poi il ghiacciaio del Franz-Josef Hohe e, da-non-andar-più-via, l'EdelweissSpitze, il punto panoramico più alto di tutto il massiccio... sembra di essere in cima al mondo... e tutt'intorno altre, splendide, montagne.
Ma è anche la soddisfazione di vedere come i motociclisti vengano considerati una risorsa economica di primaria importanza, e quindi blanditi, coccolati, ricercati :-) 
Piccole cose, forse, che però fanno piacere e sicuramente rafforzano la voglia di ritornare. 
E quindi ecco la brochure con i percorsi ad anello tra le strade alpine dell'Austria. 
La saletta riservata per il relax dei "Bikers" all'EdelweissSpitze, oppure la spugna, il secchio ed il rotolone di carta a disposizione per pulire le visiere... 
Ma anche gli armadietti gratuiti per i caschi, l'adesivo "dedicato" che viene rilasciato assieme al biglietto del pedaggio... 
E' il regno dei motociclisti: tedeschi, indigeni austriaci, belgi, tantissimi olandesi, qualche italiano. 
Insomma: una capatina al Grossglockner non può mancare nel "palmarès" di un vero mototurista!
Consigli per i viandanti:
Pernotto e colazione a Dollach/Grosskircheim:
Fruhstuckpension Haus Kahn - Dollach 73 - Tel/Fax: +43(4825)230
"La pensione Kahn (certamente non recente nel mobilio o nelle dotazioni) è tenuta benissimo. La gentilezza di Frau Gertrude è fantastica. La colazione sfamerebbe una compagnia di KaiserJaeger. 
Il giardino è attiguo alla stalla, dove vive (benino, mi pare) anche un simpatico pony a disposizione dei piccoli ospiti..."
...e ovviamente cena sempre a Dollach/Grosskircheim:
Ristorante Hotel Post - Dollach 83 - Tel. +43(4825) 205 19
"spezzatino di Bambi con canederli di pane, fagiolini arrotolati e scottati nello speck, uva, funghi e marmellata di mirtilli. Claudia apprezza un Wiener Tafelspitz. Poi il dolce: due splendidi strudel affogati nella crema di vaniglia calda. Aggiungete un ottimo mezzo litro di vernatsch locale, due caffè e due grappe e avrete un conto di 42,50 euro... si può chiedere di meglio? "
Mappa Grossglockner
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Silvretta Hochalpenstrasse

La Silvretta Hochalpenstrasse, per noi italiani, è in posizione "scomoda". Bisogna andarla a cercare, perchè lontana dalle strade che vengono maggiormente utilizzate per le migrazioni di questi strani esseri a due ruote ed un casco :-) 
Però i resoconti di tutti coloro che avevano avuto la voglia di andarla a carcare erano unanimi. 
Entrare in Austria da Resia è fin troppo facile. Strada dritta, bella, tranquilla. L'unica vera difficoltà è scattare la classica foto-ricordo con il campanile nel lago... senza inquadrare altre centinaia di turisti. 
Però poi l'Austria sa regalare anche strade meno trafficate e più piacevoli per i motociclisti... 
Già dopo Plans la vallata è subito accogliente, verde e piacevole per la guida. Già a See un paio di Biker Point mi ispirano alla sosta per la notte, ma continuo fino a Galtur, dove mi fermo all'Hotel Luggi. Gentilissimo, il gestore, mi consiglia anche una variazione per il giro dell'indomani.
Eccoci qua, Silvretta! 
A giugno 2004 ero arrivato fin qui, con la mia Aprilia Futura, per trovarla ancora chiusa per neve. Mi ero ripromesso di portare la mia moto su questo asfalto al più presto... ed eccomi qua con un bicilindrico italiano, anche se non più "made in Noale". 
Ed è bellissimo guidare il pompone della ST3 sulle dolci curve della Silvretta Hochalpenstrasse, fermandosi a far attraversare un cavallo o a cercare di memorizzare tutti i colori ed i dettagli dello StauSee
Nel primo tratto sembra di seguire un fiordo, poi il lago diventa importante e sulle rive i turisti vengono intrattenuti anche da un trio di suonatori di lunghissimi corni tradizionali. 
Ma poi si scende, e la Silvretta diventa anche molto tortuosa e divertente per gli amanti della piega (ed è qui il dubbio atroce: guardare il panorama o impegnarsi in una guida più sportiva?)!
Mappa Silvretta
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Nockalmstrasse

Dopo essere stati per l'ennesima volta sul Grossglockner, scendiamo dal versante nord poi decidiamo di seguire le indicazioni di un percorso ad anello presente nella brochure che ci è stata regalata (anche per non dover scendere dal tunnel dei Tauri che porta a Mattrei in Osttirol... lungo, buio, costoso... un vero tunnel da sardomobili!). 
Scendiamo quindi per la Gasteiner Tal (splendida) fino a Bad Gastein. Da qui la strada si interrompe: l'unico modo di raggiungere Mallnitz è caricare la moto sul treno-navetta. I ferrovieri austroungarici sono secchi negli ordini incomprensibili quanto solerti e precisi nell'assicurare la moto alla navetta. L'assenza poi di curve, frenate brusche o sobbalzi... garantisce sull'integrità delle carene :-)
Ci si dirige poi per Spittal e Gmund, tra boschi verdissimi e cittadine da Austria-Felix.
Dopo aver pernottato a Eisentratten in una locanda centenaria (e a poca spesa) si va finalmente ad affrontare un altro parco-giochi per motociclisti: la bellissima, verdissima e rilassante Nockalmstrasse. 
A Kremsbucke lasciamo infatti la strada principale per portarci ad Innerkrems, da dove parte la strada a pedaggio. 
Anche qui, pur se meno maestosa di quella del Grossglockner, conosciamo una strada che sembra disegnata per essere vissuta a due ruote: profumi, sapori, asfalto, boschi e tanti motociclisti, di ogni Paese (gli italiani sono, come sempre, i meno numerosi... mah).
Consiglierei di rientrare in Italia per il Passo del Pramollo, dopo aver toccato il Millstatter See e cercare un altro tratto di asfalto bellissimo: una semplice stradella secondaria che porta da Pollan ad Hermagor! Forza, utilizzate quei GPS milionari :-) 
Il Pramollo è splendido e guidabile nella sua parte austriaca, in pessimo stato, purtroppo, nella parte italiana.
Mappa Nockalmstrasse
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Gerlos Alpenstrasse

La Gerlos Alpenstrasse è sicuramente una delle strade alpine a pagamento meno conosciute, nonostante venga pubblicizzata in una simpatica e pregevole guida (purtroppo solo in lingua tedesca) che viene distribuita gratuitamente (nell'estate 2004) ai motociclisti che percorrono il Grossglockner. 
E proprio consultando questa guida, durante il "giretto" di giugno, decido di includerla in un altro tour da tenersi i settembre. 
La Gerlos unisce la ZillerTal (Tirolo) con Mittersill (Salisburgo). E' quindi facilmente raggiungibile entrando in Austria dal passo Stalle per poi dirigersi a nord per Mattrei in Osttirol, Mittersill, Gerlosstrasse, Zell am Ziller. 
Inizia (proveniendo, appunto, da est) con una vista stupenda su una cascata di proporzioni considerevoli: la Krimmler Wasserfalle, che rimane poi visibile anche da molte altre aree di sosta più in quota. 
La strasse è economica nel pedaggio richiesto (4 euro per le moto) ma purtroppo anche molto breve: un paio di viste panoramiche, qualche tornante ben assortito e si è già alla stazione di uscita...
Mapp Gerlos Alpenstrasse
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Zillertaler Hohestrasse

La ZillerTal, una valle molto ampia e bella, ma anche (per i miei gusti) un po' troppo ampia ed abitata. Ma a Ried parte la Zillertaler Hohestrasse. Anche questa strada è a pedaggio, come quelle della Silvretta o del Grossglockner (4 euro), ma in realtà è ben diversa dalle Alpenstrasse veloci ed attrezzate. 
La Zillertaler è un'avventura nella wilderness della montagna.
La strada è molto stretta, in certi punti una moto con le borse ed un'auto non si incrociano senza rischiare una strsciata. Anche l'asfalto non è perfetto. 
Però il paesaggio, pur senza essere ad altitudini elevate, è molto bello. 
Purtroppo è domenica, e nelle baite si festeggia. 
Evitate i giorni di festa: questa strada molto alpina e merita probabilmente di essere "assaporata" quando, spegnendo la moto, ci si può concentrare sul silenzio degli ampi spazi, dello scampanìo delle mucche e del frusciare del vento tra gli alberi. 
Le file di automobili e di pullmini rovinano un po' il gusto della guida, e dopo essere usciti dalla strasse (a Zellberg) io ripercorro la ZillerTal senza troppi indugi. Consiglio: scegliete una giornata tra settimana!
Mappa Zillertaler Hohestrasse
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Idea-itinerario 1: Passo Stalle, Grossglockner, Nockalmstrasse, Pramollo (390 km)

Un consiglio: per raggiungere la Grossglockner HochAlpenstrasse, entrate in Austria dal Passo Stalle. E' splendido. Però la strada larga circa 2,5 metri, per cui il semaforo in Italia diventa verde solo nel terzo quarto d'ora di ogni ora in direzione Austria, nel primo quarto d'ora di ogni ora invece è aperto per traffico nord-sud. L'asfalto è ottimo, ma attenzione ai ricordini delle mucche :-)
Dalla valle di Anterselva, quindi, attraverso il Passo Stalle. Poi vallate verdissime fino a Lienz, dove trovate già le indicazione per la Grossglockner HochAlpenstrasse. Un altro consiglio: spesso il cielo di pomeriggio si rannuvola, anche nelle belle giornate di bel tempo. I panorami offerti dal Grossglockner vale la pena vederli bene. Pernottate a Dollach/Grosskircheim oppure ad Heligenblut.
La mattina la Strada sarà tutta vostra, ed entrando subito avrete poco traffico e colori meravigliosi. E se la notte, come spesso accade, fa un temporale, nessun problema. Già al primo colpo d'occhio, noterete che i 17 euro di pedaggio sono ben spesi: gli addetti alla strada ramazzano via dall'asfalto, già di prima mattina, il ghiaino portato dal temporale della notte!!!
Poi il ghiacciaio del Franz-Josef Hohe e, da-non-andar-più-via, l'Edelweiss Spitze, il punto panoramico più alto di tutto il massiccio... sembra di essere in cima al mondo... e tutt'intorno altre, splendide, montagne.
E' il regno dei motociclisti: tedeschi, indigeni austriaci, belgi, tantissimi olandesi, qualche italiano.
Scendiamo dal versante nord poi decidiamo di seguire le indicazioni di un percorso ad anello presente nella brochure che ci è stata regalata (anche per non dover scendere dal tunnel dei Tauri che porta a Mattrei in Osttirol... lungo, buio, costoso... un vero tunnel da sardomobili!). Scendiamo quindi per la Gasteiner Tal (splendida) fino a Bad Gastein. Da qui la strada si interrompe: l'unico modo di raggiungere Mallnitz è caricare la moto sul treno-navetta. I ferrovieri austroungarici sono secchi negli ordini incomprensibili quanto solerti e precisi nell'assicurare la moto alla navetta. L'assenza poi di curve, frenate brusche o sobbalzi... garantisce sull'integrità delle carene :-)
Ci si dirige poi per Spittal e Gmund, tra boschi verdissimi e cittadine da Austria-Felix.
Dopo aver pernottato a Eisentratten in una locanda centenaria (e a poca spesa) si va finalmente ad affrontare un altro parco-giochi per motociclisti: la bellissima, verdissima e rilassante Nockalmstrasse.
Casello della Nockalmstrasse
Anche qui, pur se meno maestosa di quella del Grossglockner, conosciamo una strada che sembra disegnata per essere vissuta a due ruote: profumi, sapori, asfalto, boschi e tanti motociclisti, di ogni Paese (gli italiani sono, come sempre, i meno numerosi... mah).
Consiglierei di rientrare in Italia per il Passo del Pramollo, dopo aver toccato il Millstatter See e cercare un altro tratto di asfalto bellissimo: una semplice stradella secondaria che porta da Pollan ad Hermagor! Forza, utilizzate quei GPS milionari :-)
Il Pramollo è splendido e guidabile nella sua parte austriaca, in pessimo stato, purtroppo, nella parte italiana.
La mappa dell'itinerario
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Idea-itinerario 2: Silvretta Hochalpenstrasse, FurkaJoch, Hochtannbergpass, HahntenJoch, Passo del Rombo (365 km)

Entrare in Austria da Resia è fin troppo facile. Strada dritta, bella, tranquilla. L'unica vera difficoltà è scattare la classica foto-ricordo con il campanile nel lago... senza inquadrare altre centinaia di turisti. 
Però poi l'Austria sa regalare anche strade meno trafficate e più piacevoli per i motociclisti... 
Già dopo Plans la vallata è subito accogliente, verde e piacevole per la guida. Già a See un paio di Biker Point mi ispirano alla sosta per la notte, ma continuo fino a Galtur, dove mi fermo all'Hotel Luggi. Gentilissimo, il gestore, mi consiglia anche una variazione per il giro dell'indomani.
Eccoci qua, Silvretta! A giugno 2004 ero arrivato fin qui, con la mia Aprilia Futura, per trovarla ancora chiusa per neve. Mi ero ripromesso di portare la mia moto su questo asfalto al più presto... ed eccomi qua con un bicilindrico italiano, anche se non più "made in Noale". 
Ed è bellissimo guidare il pompone della ST3 sulle dolci curve della Silvretta Hochalpenstrasse, fermandosi a far attraversare un cavallo o a cercare di memorizzare tuti i colori ed i dettagli dello StauSee. 
Nel primo tratto sembra di seguire un fiordo, poi il lago diventa importante e sulle rive i turisti vengono intratenuti anche da un trio di suonatori di lunghissimi corni tradizionali. 
Ma poi si scende, e la Silvretta diventa anche molto tortuosa e divertente per gli amanti della piega (ed è qui il dubbio atroce: guardare il panorama o impegnarsi in una guida più sportiva?)!
Usciti dalla Silvretta Alpenstrasse seguo il consiglio del titolare dell'Hotel Luggi: a Bludenz infilo l'autostrada e ci resto fino a Feldkirch.
Da Rankweil inanello il FurkaJoch, seguendo la strada per Dalmus ed Au. Giunto a Warth prendo la Lechtal Strasse e ad Elmen mi dirigo verso lo splendido HahntenJoch, che è veramente una favola (questo me lo ricordavo... lo avevo "fatto" un paio di anni fa durante il mio giro delle Alpi).
Scesi dall'HahntenJoch si è praticamente ad Imst, e da qui è facilissimo seguire le indicazioni per l'Otztal, ovvero per il TimmelsJoch - Passo del Rombo. 
Ma ormai è ora di riposarsi un po'. A Solden trovo una pensincina modesta ed abbastanza economica (siamo a Solden...), la Gurgler-Hof (di fronte alla Pension Schultes): 25 euro a testa "mit Fruhstuck".
L'indomani si sale ai 2509 metri del Passo del Rombo. 
Erano un paio d'anni che non avevo l'occasione per portarci sopra le ruote. Bellissimo. Veloce ed entusiasmante la salita dalla parte ustriaca, con le curve pennellate sui ghiahioni di epoca glaciale. La Timmelsjoch Hochalpenstrassen vale tutti gli 8 euro richiesti (www.timmelsjoch-hochalpenstrasse.at)!  Duro, ostico, stretto ed impervio il versante italiano. Ma con un panorama mozzafiato, fino a scendere a S. Leonardo, nella verdissima Val Passiria.
Un giro semplicemente fantastico :-)
Consigli per i viandanti:
Se non volete una cena completa (primo, secondo, dessert etc. etc.) potrei consigliarvi il Bar dell'Hotel Post, a Galtur. Ottimi Rostkartoffeln e Gemusestrudel (mit Weisswein troken) e... poca spesa e serata simpatica. E alle pareti ci sono anche foto di 998 in pieghe niente male :-)
Mappa dell'itinerario
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NOTE: i prezzi e le indicazioni sono aggiornati ai viaggi effettuati a metà anni 2000.
Per dati più aggiornati è consigliabile consultare la pagina 'Consigli di viaggio'

mercoledì 9 febbraio 2011

Buon IX febbraio!

In Romagna, per molti, il 9 febbraio è un giorno di festa. E se, purtroppo, questo strano paese non ne ha fissato la festività ufficiale sul calendario, non comprendendone il grande valore morale, ci sono molti romagnoli che prendono un giorno di ferie, ed aziende e cooperative che fanno una giornata di ferie collettive...
Ma visto che fuori dal Libero Stato di Romagna neppure la scuola si cura di far conoscere questa importante pagina della nostra Storia, i permetto quindi di postare queste righe per chi è curioso o chi, come me, sente ancora un minimo di interesse per le origini di questo Paese, e di riconoscenza per coloro che, volontariamente, hanno impegnato la propria esistenza...

Nel 1846 l’elezione di Pio IX, erroneamente considerato un riformista, suscitò grandissime speranze fra i patriori italiani, ma in pochi mesi ci si accorse di quanto fossero vane tali speranze. Già dopo appena due anni, nell’arretrato Stato Pontificio, i governi, sempre più impopolari, si susseguivano uno dopo l’altro sempre più deboli ed invisi alla popolazione.Dopo le dimissioni di Mamiani e il breve governo di Edoardo Fabbri, fu numinato Pellegrino Rossi, che si comportò da vero reazionario.
Nel novembre del 1848 , all’approssimarsi dell’apertura delle Camere, fece affluire un forte contingente di truppe per prevenire le probabili agitazioni popolari, ma tale decisione arroventò ancora di più gli animi.


Il 15, circondato dalla folla, fu ucciso con una pugnalata. A Roma risuonava il ritornello “...benedetta la mano che ha ucciso il Rossi...”. Alla Camera non ebbero neppure il coraggio di commemorarlo. Tale uccisione, infatti, non aveva alienato simpatie ai patrioti, anzi. Il popolo cominciava a intravedere le debolezze dello Stato Pontificio, uno spiraglio di luce alla fine del tunnel secolare. Mentre gli avvenimenti precipitavano e Ciceruacchio svolgeva comizi ovunque nei rioni anche popolari di Roma, Pio IX fu quindi costretto a preparare la nomina di un governo di moderati. Ma terrorizzato dalla mancanza di sicurezza di Roma, la notte del 24 novembre fuggì a Gaeta, travestito da prete.




Mentre i moderati, in difficoltà per la fuga del Pontefice, cercavano di salvare il governo dello Stato Pontificio, da Firenze Giuseppe Montanelli avanzò la proposta di convocare una Costituente . Mazzini stesso fu favorevole.
Stanchi e demoralizzati, i romani ebbero l’insperato aiuto di migliaia di giovani Repubblicani che, da ogni parte d’Italia confluivano su Roma. “Era la parte più colta, nobile e ardimentosa di una gioventù per nulla rassegnata a vivere in un Paese diviso”.


Il 5 dicembre Mazzini scrive ai romani: “...Pio IX è fuggito: la fuga è un’abdicazione. Principe elettivo, egli non lascia dietro a sé una dinastia. Voi siete, di fatto, repubblica.”
A nulla valsero i tentativi dei conservatori di screditare e di ostacolare i repubblicani: le umilianti trattative con Gaeta avevano di fatto tolto qualsiasi autorità e prestigio ai moderati. I Circoli popolari romagnoli e marchigiani si espressero per l’elezione di un’Assemblea Costituente che deliberasse sull’avvenire dello Stato. Le elezioni furono indette per il 21 gennaio 1849 , il 5 febbraio si sarebbe aperta l’Assemblea.


Il Papa lanciò da Gaeta la sua scomunica , ma inutilmente: in tutto lo Stato fervevano già le attività elettorali. Alta l’affluenza alle urne: a Roma, su 35.000 elettori, i votanti furono 25,000. Le elezioni, dopo una dura lotta con i moderati, furono vinte dai repubblicani.


Per quattro giorni, ininterrottamente, l’Assemblea discusse della forma di governo. Dopo decine di interventi fu la volta di Monghini, deputato di Ravenna: ”Se mi è lecito restringere la discussione de’ miei colleghi, mi pare che a soli tre si riducano i partiti da prendere, o Papa, o Governo provvisorio, o Repubblica.Del Papa mi vergognerei a parlare: il Governo provvisorio non sarebbe che una prolungata agonia, dunque non rimane che la Repubblica.”


Ore una, 9 febbraio 1849, nasce la Repubblica Romana.




Con il voto di questo decreto:
Art. 1


Il Papato è decaduto di fatto e di diritto dal Governo temporale dello Stato Romano.


Art. 2


Il Pontefice romano avrà tutte le guarentige necessarie per la indipendenza nello esercizio della sua potestà spirituale.
Art. 3


La forma del governo dello Stato romano sarà la democrazia pura e prenderà il glorioso nome di Repubblica Romana.
Art. 4


La Repubblica Romana avrà col resto d’Italia le relazioni che esige la nazionalità comune.(...)



La Repubblica offre la garanzia alla Chiesa di poter svolgere liberamente la propria opera spirituale, ma non basta. Mentre a Roma si scrive una Costituazione che è ancora esempio di modernità e democrazia, mentre si dà forma a esercito, polizia, riorganizzazione dello Stato e dell’economia, il Papa cerca di trovare un esercito straniero che gli consenta di sedersi nuovamente - da capo dello stato - a Roma.


Il pericolo sembra l’Austria, che fa marciare il suo esercito verso sud. Ma il corpo di spedizione francese, al comando del Generale Oudinot, non sta correndo in aiuto dei repubblicani. Contro il volere dello stesso popolo francese e della sua Assenblea, il corpo di spedizione sbarcò a Civitavecchia con lo scopo di riportare Pio IX a Roma.Inizia così, il 30 aprile del 1849, l’epica e disperata difesa della città; difesa che generò fulgidissimi esempi di valore e abnegazione in nome dei puri ideali di Libertà e Patria.


I francesi entreranno a Roma il 4 luglio, poche ore dopo che la Costituzione fu promulgata tra i colpi di moschetto e di cannone. Quella Costituzione, democratica e moderna, sarebbe stato il perno della rigenerazione italiana...



L’estremo saluto del triumvirato (Saffi, Mazzini, Ermellini):Romani!


Una nube sorge oggi tra voi e l’avvenire; è nube d’un ora.Durante costanti nella coscienza dei vostri diritti e nella fede, per la quale morirono, apostoli armati, molti dei migliori fra voi. Dio vuole che Roma sia grande e libera e sarà. La vostra non è disfatta: è vittoria dei martiri, ai quali il sepolcro è scala al cielo. Quando il cielo splenderà raggiante di resurrezione per voi - quando, tra breve ora, il prezzo del sacrificio, che incontraste lietamente per l’amore, vi sarà pagato - possiate allora ricordarvi degli uomini che vissero per mesi della vostra vita, soffrono oggi dei vostri dolori, e combatteranno, occorrendo, domani, misti nei vostri ranghi, le nuove vostre battaglie.



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Ecco perché, ancora oggi, in Romagna si festeggia, il 9 febbraio, la proclamazione della Repubblica Romana.Repubblica Romana che fu uccisa da un esercito ben più potente, al soldo del potere temporale papalino.Ed ecco perché, tra chi conosce e si tramanda il senso di questa piccola porzione di Storia, non si riesce così facile accettare ancora le ingerenze dei clericali.
...e senza quell'invasione francese, forse la storia del popolo italiano sarebbe stata diversa, e magari anche oggi ci sentiremmo un po' più italiani, avremmo un po' più di senso dello Stato e di dignità...