venerdì 11 novembre 2011

Gli sciacalli lumbàrd (e gli altri avvoltoi)

Siamo come su un'auto in discesa... l'ultimo autista, nonostante avesse promesso più volte di fare miracoli, a forza di sbattere in qua e in là ha danneggiato talmente la macchina, che ora si sta andando dritti nel burrone... non ci sono molte possibilità, non c'è tempo per discutere e/o per i distinguo: o qualcuno che ci sappia fare (leggi: abbia capacità, credibilità e libertà d'azione) prende immediatamente in mano i comandi per fare la curva, o ci schiantiamo.

Dopo aver fatto la curva discuteremo su chi ci ha portato fin lì e chi dovrà essere il nuovo autista, ma oggi non ci sono alternative ad un governo di emergenza nazionale guidato da Mario Monti.


Il mio parere su chi abbia la principale responsabilità di questo stato di cose è molto chiaro: i milioni di italiani convinti dalle puttanate galattiche di Berlusconi e dei suoi servi, raccontate a valanghe in questi ultimi 17 anni.

A questi, però, vanno aggiunti anche alcune altre centinaia di migliaia di italiani (forse anche alcuni milioni) che sono solo capaci di far "di tutta l'erba un fascio".

Sono quelli per cui non ci sono tonalità di grigio: o tutto o niente. Per i quali centrosinistra e centrodestra sono uguali, Prodi e Bersani sono uguali a Berlusconi e Sacconi... che differenza fa?

Quelli per i quali ...cada pure, il governo Prodi, chissà che Rifondazione Comunista non prenda il 3,8% anzichè il 3,4... così potranno dire di aver vinto le elezioni e di non essere complici dei capitalisti.

Duri e puri, anche se colpevoli di aver affidato l'italia ad uno dei peggiori centrodestra (se un esecutivo così si può definire di centrodestra, senza offendere sia il centro che la destra).


In questo molto simili agli sciacalli e agli avvoltoi (così io li vedo) che ora negano il loro voto ad un esecutivo di emergenza guidato da Monti: libertà d'azione per guadagnare due voti in più alle elezioni (Bossi se l'è pure lasciato sfuggire: "ci rifacciamo la verginità prima delle elezioni").


Ma che ci piacciano o meno i cosiddetti "mercati", se l'Italia affonda saremo tutti noi a dover riportarla a galla. E chi ha meno, sarà quello toccato di più, perchè salteranno occupazione, welfare, servizi sociali.

Evitare il default provocato in gran parte dall'incapacità e dal discredito del berlusconismo è una priorità che dovrebbe interessare tutti gli italiani onesti. Potrebbero forse fregarsene i ricconi con i conti all'estero, ma chi ha uno stipendio, un mutuo, dei figli, beh, dovrebbe pensare prima di tutto ad evitare il tracollo.


L'importante è che al governo ci sia qualcuno che spalmi i sacrifici in base alle possibilità, proporzionalmente alla ricchezza. Senza sconti per nessuno.

Se Monti riuscirà a farlo, dovremmo fare un monumento a Napolitano, per come sia riuscito ad imporsi e a diventare un punto di riferimento per tutto il mondo, nonostante i poteri limitati che la nostr aCarta Costituzionale gli assegna.

Se poi vogliamo continuare a giocare allo sfascismo, prepariamoci pure a vedere milioni di disoccupati, di imprese fallite, aumento del disordine sociale e distruzione di molte delle nostre certezze (già duramente provate) per il futuro.

Ma i responsabili di questo disastro sappiano che troveremo il modo di far conoscere agli italiani le loro colpe, prima, durante e dopo la campagna elettorale post-fallimento!

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