venerdì 23 marzo 2012

Delusione per un governo che non conosce l'equità

Rosi Bindi: "Monti forte con operai e pensionati, debole con televisioni e avvocati" "il premier usa due pesi e due misure"
Su La Stampa di oggi è pubblicata un'intervista del bravo Ugo Magri a Rosy Bindi. La ripropongo erchè ne condivido in pieno l'analisi e le conclusioni:
Monti promette che verranno evitati abusi sui licenziamenti economici. Soddisfatta, onorevole Bindi?
«Il ministro Fornero sembra dire il contrario. Forse non ci si è ancora resi conto che si tratta di materia esplosiva e per il Pd molto molto delicata».
A questo punto?
«Noi avevamo lavorato per un accordo condiviso con tutte le parti sociali e fondato sul modello tedesco. Rivendichiamo la possibilità di lavorare in Parlamento per arrivare a quella soluzione. Nei licenziamenti per motivi economici è necessario che sia un magistrato a stabilire se ci vuole il reintegro o l’indennizzo. Ci sembrava un punto di mediazione importante. Non si capisce perché sia stato abbandonato, e soprattutto come mai l’abbia abbandonato il governo».
Ve l’aspettavate un Professore così «tosto»?
«È esattamente tra le ragioni per cui gli abbiamo dato fiducia. Semmai la sorpresa sta nello scoprire un presidente del Consiglio fermissimo in alcune decisioni, non altrettanto in altre. Sull’articolo 18 la determinazione è la stessa che ci fu sulle pensioni; non mi sembra identica a quella vista sulle liberalizzazioni, sulle frequenze tivù, sulla lotta all’evasione fiscale...».
Cosa vi preoccupa, onorevole Bindi?
«I due pesi e le due misure. La mano debole con i forti, la mano forte con i deboli. Anche in campo sociale. Siccome le scelte da fare sono così dolorose e impegnative, si possono quantomeno spiegare agli italiani nella misura in cui davvero ci sia lotta alla precarietà e si applichi il principio dell’equità, sacrifici proporzionali per tutti. Io mi sono chiesta ad esempio come mai gli imprenditori non abbiano alzato le barricate contro una riforma delle pensioni che li obbligherà a tenere i lavoratori fino a 67 anni...».
Nutre sospetti?
«Non vorrei che la libertà di licenziare senza reintegro fosse l’arma offerta alle imprese per consentire loro di liberarsi del personale meno efficiente, soprattutto in relazione all’età...Sarebbe il massimo dell’ingratitudine verso una generazione che da 20 anni regge l’urto della crisi. Ma poi la vera domanda è: siamo sicuri che a fronte di tutto questo si ottenga più crescita?».
Ecco, appunto, siamo sicuri?
«Io nutro profondi dubbi. Anzi ho quasi delle certezze. Dal mio punto di vista dico che quelle sull’articolo 18 sono scelte sbagliate. Rischiano di avvitare ancora di più i meccanismi recessivi, di aggravare l’impoverimento delle fasce più deboli».
Monti è sicuro del contrario. Non si fida di lui?
«Si figuri se non sono disposta a interloquire con la competenza di questo presidente del Consiglio. La discontinuità c’è e si vede nella serietà, nel decoro, nelle persone perbene al governo, nel diverso clima tra le forze politiche. Però non possiamo pagare questa discontinuità con scelte che nel merito somiglino alle ricette del governo Berlusconi in risposta alla lettera Bce».
Forse qualcuno ha dimenticato che Monti è un liberale, per giunta all’antica...
«Io l’ho sempre saputo. E magari in Italia ci fosse stata una destra europea, liberale! Però il patto fondante di questo governo sta nell’affrontare la crisi attraverso la coesione sociale. Nel luglio 1993 Ciampi portò fuori l’Italia dal baratro attraverso un patto con le forze sindacali. E non era il capo dei comunisti, faccio notare, ma il governatore della Banca d’Italia».
Insomma, sull’articolo 18 il governo rischia o non rischia?
«Noi del Pd siamo assolutamente convinti di avere fatto la scelta giusta su Monti e su questo governo. Vogliamo rinnovarla fino alla scadenza naturale della legislatura. Chiediamo soltanto che si rispettino la dignità, la sensibilità, il punto di vista di tutte le forze politiche».
Ma avete lanciato un ultimatum...
«No, il rovescio: noi non accettiamo diktat. E nemmeno accettiamo questo accerchiamento dalle altre forze di governo. Chiediamo rispetto. Si faccia la fatica del dialogo parlamentare. Anche sull’articolo 18 si cerchino i punti di incontro, se davvero si vuole costruire per il futuro un bipolarismo meno muscolare e più civile, è l’occasione giusta».

giovedì 8 marzo 2012

Calendari SBK e MotoGP 2012

Per non dimenticare... quando lasciare acceso il videoregistratore anche se si è a zonzo con la propria moto, ho pensato di pubblicare i calendari della Superbike e quello della (seppur più noiosa) MotoGP.
Direi che ce n'è per tutti i gusti, lo spettacolo sarà senz'altro di ottimo livello, soprattutto in Superbike, dove la griglia è formata da ben 24 partecipanti fissi (con tre marche diverse di moto a contendersi la vittoria: Ducati, Aprilia, Bmw, Kawasaki, Honda e Suzuki) più diverse wild cars locali:

Calendario Superbike 2012:
26 febbraio: Australia, Phillip Island
01 aprile: Italia, Imola
22 aprile: Olanda, Assen
06 maggio: Italia. Monza
13.maggio: Gran Bretagna, Donington
28 maggio: USA, Miller Park
10 giugno: San Marino, Misano
01 luglio: Spagna, Aragon
22 luglio: Repubblica Ceca, Brno
05 agosto: Gran Bretagna, Silverstone
26 agosto: Russia, Mosca
09 settembre: Germania, Nürburgring
23 settembre: Portogallo, Portimão
07 ottobre: Francia, Magny-Cours

Calendario MotoGP 2012:
08 aprile: Qatar, Losail
29 aprile: Spagna, Jerez
06 maggio: Portogallo, Estoril
20 maggio Francia, Le Mans
03 giugno Catalunya, Barcellona
17 giugno Gran Bretagna, Silverstone
30 giugno Olanda, Assen0
8 luglio Germania, Sachsenring
15 luglio Italia, Mugello
29 luglio USA, Laguna Seca
19 agosto USA, Indianapolis
26 agosto Rep. Ceca, Brno
16 settembre S. Marino, Misano
30 settembre Spagna, Aragon
14 ottobre Giappone, Motegi
21 ottobre Malesia, Sepang
28 ottobre Australia, Phillip Island
11 novembre Comunità Valenciana, Valencia

sabato 3 marzo 2012

Il disgelo in appennino... 2 ;-)

Sabato 3 marzo 2012... che bello tornare a gironzolare tra (tutti) i passi :-)

Giornata splendida, ieri!

Partenza da Ravenna, direzione Castel San Pietro Terme, per imboccare l'ottima (un po' troppi avvallamenti, ma con la Stelvio si affrontano bene comunque) e poco frequentata stradella che porta a Sassoleone e poi alla Raticosa.


Poi la Futa, la discsa fino in Toscana e la tagliata al Giogo.

La statale della Futa
Al Passo del Giogo

Al Passo del Giogo

Di nuovo verso la Toscana, la schiacciata da portare a casa che riempie di unto il top case, ed il passaggio per il Passo della Calla, dopo i 4 mesi invernali...

Passo della Consuma
La vista dal Passo della Consuma
direzione Passo della Calla

Campigna
La strada di Campigna
A/R da Ravenna, 340 chilometri con sapore della primavera ;-)