sabato 2 giugno 2012

W la Repubblica. Comunque

Con il referendum istituzionale del 2 giugno 1946 gli italiani decidono di trasformare l'Italia da monarchia a repubblica (12.717.923 voti contro 10.719.284). Questa scelta di civiltà mette fine al regno di Casa Savoia, mediocre, inadeguata e, soprattutto, corresponsabile con il fascismo, quella dittatura tragicomica che ha lasciato l'Italia distrutta e umiliata.
Repubblica. Res Publica. Cosa di tutti.
Un sogno coltivato per secoli, per il quale migliaia di idealisti e patrioti sono morti, hanno passato la vita in carcere, sono stati costretti all'esilio.
Adesso vediamo solo quest'italietta impoverita, arrabbiata, indebitata, e buona parte degli italiani incazzati "con i politici che ci hanno ridotto così".
Ma Res Publica significa, appunto cosa di tutti.
Se ce ne freghiamo, se pensiamo solo ai nostri egoismi e alle nostre piccole furbizie quotidiane, premiando chi ci blandisce con promesse assurde e prebende che poi pagherà lo Stato (ovvero noi tutti), è ovvio che la Repubblica non funzioni.
Ma la colpa è nostra, di un popolo con poca cultura democratica, di ignavi, di astensionisti, di disimpegnati, pronti a dare il voto e a farsi governare da chi le racconta più grosse, è più simpatico o sembra un vincente. 
W la Repubblica comunque, perchè è nostra, e perchè, con la Repubblica, siamo tutti noi che scegliamo la nostra strada, il nostro futuro... che sia di progresso o decadenza, la responsabilità sarà comunque nostra e non di un dittatore o un re da strapazzo.
Gattostanco, 2 giugno 2012

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