sabato 29 giugno 2013

Curve francesi... day 6

E' ora di rientrare. Claudia, che come al solito la mattina prepara le valigie, mi fa notare che è riuscita a razionalizzare i bagagli e c'è di nuovo spazio da riempire (queste My Tech sono come le tasche di Eta Beta!!!!). E allora, mentre sistemo la moto per la partenza, va nel vicino forno a comprare un enorme sacchettone di squisiti torcetti al burro :-) 

Decidiamo di polleggiare un po' tra queste valli poco conosciute ma molto belle... troviamo un passo, la Madonna del Colletto, che ci porta dopo molti tornanti (peccato che la strada sia molto sconnessa) in Valle Gesso
In mezzo ai boschi, la Madonna del Colletto
Entracque è un paesone molto vivo, circondato da splendide montagne, fitti boschi e centinaia di sentieri e rifugi all'interno del Parco dell'Argentera. Raggiungiamo la sperduta frazione di San Giacomo per un caffè e per respirare il profumo del bosco e goderci il fresco del ruscello. 
Entracque 
San Giacomo
Poi è davvero ora di tornare verso casa. Ci dirigiamo verso le Langhe, e pranziamo in centro ad Alba regalandoci anche un bicchiere di Dolcetto. E Claudia riesce ancora a comprare 6 barattoli di nocciolate varie :-)
Alba
La storia è finita. Quattrocento chilometri di autostrada e siamo a casa... si torna alla vita di tutti i giorni. Bene o male il meteo ci ha permesso di passare 6 giorni in moto trovando ben poca strada bagnata... per i Passi Svizzeri aspetteremo altre ferie! 

La mappa dell'itinerario 
La mappa dell'itinerario

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venerdì 28 giugno 2013

Curve francesi... day 5

Questa mattina abbiamo una missione: raggiungere Pragelato, dove sappiamo esserci un'azienda che produce un ottimo Fernet e delle caramelle alle erbe alpine davvero notevoli, l'Albergian.
Per arrivare a Pragelato occorre scavalcare il Colle del Sestriere, una strada tutta-a-curve piuttosto divertente. Ma dopo essere partiti da Pragelato, con le valigie ormai piene fino all'ultimo interstizio utile, il peso complessivo del CT, temo possa essere anche oltre a quello massimo previsto dall'omologazione... quindi meglio lasciar perdere i possibili ingarellamenti :-)
Colle del Sestriere 
L'Albergian di Pragelato... si riempiono le borze!
Ma visto che abbiamo ancora due giorni di ferie, non è ancora tempo di tornare a casa... e allora eccoci di nuovo sul Sestriere, poi in Francia dal Monginevro.
A Briancon riprendiamo la Route des Grandes Alpes per salire sull'Izoard, un passo che mi piace moltissimo, non solo per le splendide curve, ma anche per i panorami e per le rocce che costeggiano il nastro d'asfalto.
Briancon  
Sull'Izoard un fotografo ci riprende...
...ma 12 euro sono troppi, quindi la foto è questa qui :-)
Sull'Izoard  
Sempre tenendo la direzione sud, la Route des Grandes Alpes ci conduce al Col di Vars, dove pranziamo con un the ed una fetta di torta a fianco di un bel camino acceso, poi abbandoniamo la RdGA per salire al Col de la Bonnette, dove la strada è ancora costeggiata in più punti, cosa insolita per il periodo, da alti muri di neve.
Salendo verso la Bonnette 
Salendo verso la Bonnette 
Salendo verso la Bonnette ... in un clima invernale...
Col de la Bonnette

La vista dalla Bonnette è splendida!
Passato il paesino di Isola, poi l'orrenda stazione invernale di Isola 2000, eccoci al selvaggio e lunghissimo Colle della Lombarda, che in mezzo a nuvole basse e minacce di pioggia (troviamo solo la strada bagnata... siamo fortunati), ci riporta in Italia.
L'Italia vista dal Colle della Lombarda
Nel centro della bella e fortificata Vinadio troviamo un'ottima sistemazione all'Hotel Ligure. E' un tre stelle con un'ottima cantina ed una cucina che si dimostra molto valida! 
Vinadio

La mappa dell'itinerario
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giovedì 27 giugno 2013

Curve francesi... day 4

Ripartiamo da Allemont riempiendo per bene il serbatoio, e poi godendoci la salita al Lac de Grand Maison, al Col du Glandon e al Col de la Croix de Fer. E' un freddo inusuale per essere a fine giugno. E, in effetti, il vento ed il freddo hanno un po' rovinato il gusto di guidare tra queste splendide montagne, perchè una volta arrivati in cima, anzichè goderti mezz'ora abbondante di panorami e di relax in quota, sei sempre costretto a ripartire in fretta, o a chiuderti in un rifugio con un thè bollente!!! ...ma almeno non piove :-) 
In direzione del Col de la Croix de Fer
In direzione del Col de la Croix de Fer 
Col de la Croix de Fer 
Anche al Col de la Madeleine è un gran freddo. Oltre al vecchio rifugio proprio sulla strada, ce n'è un altro, appena un po' più in alto, più carino ed accogliente... sì, sarà anche più carino, ma soprattutto più caro! Abbiamo la malaugurata idea di prendere due cappuccini e, oltre ad essere pessimi quasi quanto quelli sul Col de la morte, ce li fanno pagare addirittura 4 euro e cinquanta cadauno... da evitare :-(
Col de la Madeleine
A questo punto, i nostri progetti originari prevedevano si salire verso la Svizzera dal Cormet de Roselend... ma le previsioni al nord restano davvero orrende. E allora decidiamo di abbandonare definitivamente l'idea di andare da quelle parti. A Bourg S. Maurice, quindi, riprendiamo la Route des Grandes Alpes in direzione sud ed affrontiamo i 2.770 metri dell'Iseran, dovre troviamo 1° e qualche fiocco di neve... per fortuna il rifugio è aperto, il thè è bollente e la torta al cioccolato, che sarà il nostro pranzo, molto nutriente e calorica... comprati gli adesivi scendiamo a quote più estive. 
Col de l'Iseran 
Col de l'Iseran 
Col de l'Iseran: clima invernale...
Non solo: decidiamo di rientrare in Italia dal Moncenisio, un passo che abbiamo percorso solo una volta in mezzo a nebbia e nuvole basse.
La vecchia frazione di Mont Cenis
Scesi dal Moncenisio siamo in Val di Susa, passiamo dal Forte di Exilles e ci fermiamo per la notte a Sauze d'Oulx, ad oltre 1.500 metri di quota... paesino nel quale qualche lustro fa avevamo passato una settimana di vacanza 'con gli scarponi da trekking' e avevamo voglia di rivedere, dopo tanti anni.
Troviamo un accogliente, semplice ed economica pensione (l'Albergo Biancaneve) che avendo la cucina chiusa perchè ancora fuori stagione, ci consiglia di cenare al ristorante del vicino Hotel Daniela... beh: per 37 euro in due abbiamo davvero mangiato splendidamente: soprattutto gli antipasti caldi con tanto di bagna cauda erano indimenticabili! Il Piemonte si rivela sempre una bella scoperta :-) 
Exilles
La mappa dell'itinerario:
La mappa dell'itinerario

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mercoledì 26 giugno 2013

Curve francesi... day 3

Ripartiamo da Pont-en-Royan percorrendo la strada che si infila tra le Gole della Bourne... nulla di paragonabile alle vertigini di ieri, ma comunque sono chilometri molto rilassanti e divertenti. Le strade del Vercors sono veramente belle!
Gole della Bourne
Passiamo per la periferia di Grenoble, affidandoci al navigatore per evitare di trovarci imbottigliati nel traffico del centro. Mentre ancora siamo lì a lodarne l'assoluta utiltà, ecco che il Garmin cerca di ucciderci, facendoci infilare, in quel di Saint-Barthélemy-de-Séchilienne, una viuzza stretta, sconnessa, con molta ghiaia, fortemente in salita e, soprattutto, senza sbocco!!! Pinzo e fatico a tener fermo il CT che tende a scendere a valle pur con le ruote inchiodate... Claudia scende e riesco addirittura a voltarlo senza precipitare a valle... a valle dove, ovviamente, troviamo una bella strada in mezzo ai boschi che neppure viene raggiunta dalla vecchia mulattiera abbandonata indicata dal navigatore... SGRUNT!!!
Scampati alla disavventura, raggiungiamo quindi il Col de la Morte :-D e festeggiamo lo scampato pericolo con uno dei cappuccini più cattivi della storia recente :-)
Col de la Morte
L'anello che avevo individuato nel Parco del Vercors si chiude, e riprendiamo in direzione nord verso il Col d'Ornon ed i suoi pascoli coloratissimi.
Col d'Ornon
Dopo il Col d'Ornon abbiamo posto, come obiettivo, l'Alpe D'Huez, per i ciclisti di tutto il mondo un mito di fatica e sacrificio. La salita è lunga, ma grazie al motore potente ed elastico del Crosstourer, di fatica proprio non ce n'è... anzi... se solo non ci fossero i limiti di velocità, questo tracciato potrebbe davvero essere perfetto per una corsa in salita :-)
Salita all'Alpe D'Huez 
Alpe D'Huez
All'Alpe D'Huez, una brutta stazione sciistica piena di enormi casermoni praticamente vuoti d'estate, ci regaliamo un paio di sandwich... ma poi, come d'incanto, lo sviluppo selvaggio sparisce, e noi scendiamo a valle per la stretta, sconnessa e lunghissima 'strada pastorale' del Col de Sarenne...
 la stretta, sconnessa, lunghissima e bellissima 'strada pastorale' del Col de Sarenne
Scesi a valle, non sazi di curve e tornanti, saliamo a vedere Les Deux Alpes e poi, anche grazie al GPS, percorriamo la splendida strada 'in costa' che porta da Villard-Reculas ad Allemont, dove troviamo pieno di ciclisti belgi l'unico albergo decente in paese, mentre noi, dopo aver percorso inutilmente svariate decine di chilometri, siamo costretti ad accettare ricovero in un brutto albergo lungo la strada statale in valle... proprio nel punto dove i camionisti iniziano la 'staccata' in vista di un curvone... ...vabbeh: almeno spendiamo poco, ma questa volta niente 'consigli' :-)
Verso Allemont
La mappa dell'itinerario di oggi:
La mappa dell'itinerario

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martedì 25 giugno 2013

Curve francesi... day 2

Dopo la lauta colazione (al momento di pagare ci fanno anche lo sconto previsto per i motociclisti e ci offrono un gadget di una rivista motociclistica tedesca) torniamo indietro di qualche chilometro, in direzione Col de Noyer, per ammirare le Gole del Rif, che la sera prima avevamo ignorato perchè eravamo già 'lunghi' per la ricerca di un albergo. Qui chi non soffre di vertigini ed ha velleità 'no limits' può praticare canyoning, arrampicata, speleologia... io non mi avvicino ai bassi muretti, e me ne sto, con il Crosstourer, piuttosto al centro della carreggiata :-) In ogni caso lo spettacolo è notevole.
Gole del Rif
Gole del Rif
Saliamo anche a visitare la Mère Eglise, la chiesa che domina il paesino di Saint-Disdier, poi per strade davvero belle, tra boschi e gole, raggiungiamo il Lago de Saute, poi il Col de l'Holme, il Col de Parquetout, il Col d'Accarias, il Col du Prayet ed il Col de Menèe... è la Francia profonda: poco turismo, molta campagna, ma i paesaggi, in questo saliscendi tra valle e altura, sono davvero splendidi... così come molte strade (anche se qualche tratto è purtroppo un po' 'mosso').
Direzione Parco des Écrins: col de l'Holme
A Die facciamo benzina e compriamo (per le emergenze alimentari) pane au chocolat :-) ...siamo così pronti a salire i tanti tornanti che portano in cima allo splendido Col Rousset!
Col Rousset
Scendendo dal Col Rousset i boschi del Vercors ci abbracciano mentre aggiungiamo Passi alla Collezione: Col de Saint-Alexis, Col de la Chau, Col de la Machine... ma dopo quest'ultimo colle si apre un panorama inaspettato: è il Cirque de Combe-Laval... ovvero qualche chilometro di strada costruita praticamente a sbalzo su un costone roccioso con, a fianco, un burrone di parecchie centinaia di metri... e con, in alcuni tratti, un murettino così basso che... "beh... se non viene nessuna dall'altra parte, Claudia, io me ne sto al centro della carreggiata!!!" :-) Dallo spiazzo del Col Gaudissart si riesce a fotografare molto bene la strada... fa impressione!
il Cirque de Combe-Laval
il Cirque de Combe-Laval
il Cirque de Combe-Laval
Comincia ad essere pomeriggio inoltrato. Raggiungiamo il pittoresco borgo di Pont-en-Royan, con le sue case abbarbicate sul fiume e la possibilità di passeggiare sulla riva, là in basso... Ci fermiamo, anche per rilassarci un po' dopo tante curve, e goderci un'oretta di passeggiata prima di cena. ...la sistemazione all'Hotel Beau Rivage, con il tavolo proprio a picco sul fiume, si rivela davvero ottima, così come le splendide 'salades' giganti che ci hanno servito.
il pittoresco borgo di Pont-en-Royan
Foto-ricordo a Pont-en-Royan
Pont-en-Royan, l'Hotel Beau Rivage. Consigliato!
 La mappa dell'itinerario della giornata:
L'itinerario della giornata

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Curve francesi: sulle Alpi svizzere, l'estate è in ritardo di due mesi, quindi... day 1

Le previsioni meteo per il periodo di fine giugno/inizio luglio 2013, non lasciano grandi illusioni per potersi godere una decina di giorni tra Svizzera ed Austria. Visto che le ferie sono ormai fissate, all'ultimo minuto improvvisiamo un itinerario di tre o quattro giorni tra le Alpi francesi, innestando a qualche bel Passo famoso e conosciuto, alcune zone meno battute nei pressi dei Parchi dell'Ecrin e del Vercors.

E' lunedì mattina. Qualcuno brontolando se ne torna al lavoro, per Claudia ed il sottoscritto si parte per un giretto in moto. Il Crosstourer borbotta contento, le valigie le abbiamo già caricate la sera precedente, quindi alle 7 siamo già in strada. Troviamo molto traffico in Autostrada, poi fino a Piacenza, qualche acquazzone sparso che ci obbliga ad indossare l'antipioggia. Nella settimana precedente (ma solo in quella... in questa stranissima estate) a Ravenna c'era stato molto caldo, ma stamattina l'antipioggia non dà nessun fastidio, anzi... nonostante i giubbotti in pelle era quasi freschino.
Ci ho messo qualche mese e qualche migliaia di chilometri ad apprezzare questa Honda. Probabilmente l'ergonomia della Stelvio era più intuitiva e meglio studiata, ma mi sto accorgendo che ora i chilometri volano via e... l'autostrada finisce, poi anche la superstrada... insomma, la pianura è finita e stiamo salendo verso il confine francese.
Dopo un buon taglierino di affettati e formaggi (ed un bicchiere di Dolcetto) in un bar a Sampèyre (il conto, per due, è di 10,50 euro, caffè compreso! Il Bar 'La Casa del Caffè' di Sampeyre merita una menzione per l'economicità e la cortesia) affrontiamo gli splendidi tornanti, spesso aspri e selvaggi, che portano in cima al Colle dell'Agnello, dove ci attendono, come sempre, nubi, vento e freddo... non sono mai salito al Colle dell'Agnello senza trovarvi almeno vento e freddo. Proprio a causa di questo clima, così poco accogliente, ci fermiamo pochissimo... 

Colle dell'Agnello
Colle dell'Agnello
Colle dell'Agnello




Scendiamo e ci fermiamo, come ogni volta che siamo da queste parti (non proprio a portata di mano, per noi romagnoli) a Château-Ville-Vieille, dove nel negozio di 'prodotti tipici' vendono la marmellata di 'Myrtilles Sauvages', la più buona che ci sia mai capitato di assaggiare.

Acquisto marmellata!!!!!
Riempita la borsa serbatoio di vasetti di marmellata, passiamo Château Queyras e imbocchiamo la Route des Grandes Alpes, che con delle splendide gole lungo il fiume ci porta fino a Giullestre. Da lì dobbiamo purtroppo abbandonare questa splendida strada perchè abbiamo deciso di dirigerci verso il Lago di Serre Pocon, il terzo lago artificiale più grande di Francia... con i suoi porticcioli e le sue spiagge, dove centinaia di giovinastri praticano kite e surf.
Château Queyras
Lac de Serre-Ponçon
Con qualche difficoltà rintracciamo alcune stradine secondarie (che nautalmente avevo 'puntato' sul GPS) che ci conducono, evitando le dritte strade principali del fondovalle, al  Col de Moissière e poi al Col de Noyer... questa è la Francia che piace a me... pochi e minuscoli paesini, e strade tranquille, senza traffico e, qui, con tante curve e saliscendi :-)
Verso il Col de la Moissiere
Verso il Col de la Moissiere
Col du Noyer
Col du Noyer
Quando cominciamo a chiederci: 'Belli i pochi e minuscoli paesini, ma troveremo un posto per dormire, visto che qua non c'è niente?', e quindi acceleriamo presi un po' dall'ansia, ecco spunta dal nulla un'insegna 'Logis de France'. E' il tre stelle 'La Neyrette', un bell'albergo con tanto di parco e convenzioni con le principali riviste ed associazioni motociclistiche tedesche.


'La Neyrette'
Splendide salades a 'La Neyrette'
...dall'albergo è in vista la mère eglise
Il posto non è particolarmente economico, ma la stanza è ottima, la tranquillità è totale, ed il menù davvero notevole, dalla salade al secondo di carne, fino ai dessert ;-)
Inutile dire che, fino a mattina, ogni rumore è inesistente, a parte lo scorrere dell'acqua del vicino ruscello... consigliatissimo!
Prima tappa: Ravenna - Col du Noyer

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