giovedì 6 giugno 2013

Ma quali motociclisti rappresenta la FMI?


Paolo Sesti, Presidente FMI, ha recentemente dichiarato, in un intervento riportato sul sito ufficiale della Federazione: 'Ringrazio le Autorità e il Corpo Forestale dello Stato per il loro impegno nella campagna Defend ife'http://www.federmoto.it/home/ctl/details/mid/693/itemid/17300.aspx

Che tristezza.
Ma la FMI sa come si sono comportati i Forestali l'estate scorsa? 
Sa che i ricorsi presentati dai motociclisti sanzionati sono stati accolti, nel corso di questo inverno, dai Giudici di Pace (ma nessuno potrà restituirgli il mese passato senza patente e senza moto)? 
Sa che quando il Coordinamento Italiano Motociclisti ha inviato una lettera aperta alle Istituzioni, criticando il metodo utilizzato e chiedendo un confronto alla luce del sole, il Comando del C.F.S. di Arezzo lo ha 'segnalato' alla Procura, anziché rispondere? 
Sa che Motociclisti, Mototuristi, rivenditori di moto, abbigliamento e accessori sono incazzati neri, così come gli esercenti di bar e ristoranti lungo le strade dell'Appennino? E che addirittura alcune Associazioni di categoria dell'artigianato hanno ufficialmente condiviso il punto di vista e le preoccupazioni del CIM?
Ma chi rappresenta Sesti? 

Quali motociclisti (veri) conosce? 
Non è ora di smettere di alimentare questa macchina burocratica, vecchia, inutile, clientelare, che si chiama FMI??? 
O almeno, da parte di chi gli paga una tessera molto più costosa di quella del CIM, di FARSI SENTIRE????

Quello del Coordinamento, invece, è a mio modo di vedere, come si fa azione di rappresentanza:
Un lampeggio!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sesti rappresenta se stesso, in un caso del genere, con questa posizione decisamente insultante dei Diritti dei Cittadini, il volere essere "istituzionale" a tutti i costi lo allontana dai reali problemi, insomma il paese reale.
Se la FMI non fosse finanziata con il denaro del CONI che poi è denaro pubblico le opioni forse potrebbero essere diverse

Massimo ha detto...

Un tempo sono stato iscritto alla FMI, mi ero illuso che pensassero da motociclisti, non faziosamente, ma da motociclisti.
Quando chiesi la loro opinione sugli autovelox "selvaggi", mi sentii rispondere che i limiti vanno rispettati punto e basta.
Poi arrivarono gli scandali legati all'uso improprio e disinvolto degli autovelox e mi resi conto che alla FMI avevano perso un occasione per dimostrarsi credibile e anche un iscritto...
Ora sono anni che non mi iscrivo più alla FMI, e non ne sento la mancanza..