domenica 29 marzo 2015

Mandrioli, Spino, vecchia Tiberina... è primavera!

Domenica 29 marzo 2015: finalmente, dopo tanta pioggia (un inverno così piovoso era un pezzo che non si vedeva, ed infatti la Romagna, e non solo, è in difficoltà, tra frane, strade interrotte, campi allagati) il primo w-e nel quale si 'nasa' (modo di dire romagnolo che sta per 'si respira) aria di primavera.
Ho le gomme nuove da decerare, quindi... scegliamo un itinerario poco trafficato (per non avere a che fare con troppi smanettoni alla prima uscita stagionale) ma molto... curvoso :-)

Scegliamo quindi il tracciato della vecchia Tiberina, la strada che collegava Ravenna e Cesena con Roma, e che oggi viene snobbata in favore della superstrada E-45 che le corre a fianco.
La Tiberina mi piace davvero molto: prima di tutto perchè ha un sacco di curve, poi perchè... è affascinante pensare che si tratta di un tracciato che per secoli ha visto i viaggiatori arrancare per quei tornanti e quei paesini.
A Bagno di Romagna lasciamo la Tiberina per affrontare le splendide curve che portano in cima al Passo dei Mandrioli...

Il Passo dei Mandrioli, il piccolo Stelvio di Romagna
Sotto uno strato di foglie, l'ultima neve di questo inverno
Faggete in attesa di tornare verdi
Rifornimento a Badia Prataglia: anche in mezzo ai monti si può trovare un distributore con prezzi onesti :-)
Dopo aver rifornito a Badia Prataglia (dove la benzina costa molto meno che a San Piero in Bagno o a Bagno di Romagna) ci tuffiamo in mezzo ai calanchi, che rendono davvero unica la Strada Provinciale 62. Passiamo Val della Meta, Corezzo, Rimbocchi (paesi che vivono delle molte segherie presenti) e poi i panorami si aprono: calanchi verso est e le valli e le cime della Toscana a sud ovest.
Peccato solo che qui il manto stradale sia alquanto dissestato... non si corre, quindi, ma ci si gusta un paesaggio davvero affascinante!
La SP 62
Laggiù, ancora imbiancata, la cima dell'Amiata
Compiuti i 40.000 chilometri!
Dopo Chiusi della Verna, la strada diventa fin troppo bella: difficile rispettare limiti e divieti dalle parti del Passo dello Spino :-)
Dopo Chiusi della Verna, la strada diventa fin troppo bella: difficile rispettare limiti e divieti dalle parti del Passo dello Spino. Noi però cerchiamo di non esagerare, e comunque è ora di pranzo, quindi ci fermiamo al chioschetto proprio prima del Passo!
Il clima è splendido e, dopo l'inverno, è la prima volta che ci si può permettere di pranzare fuori, sotto il sole primaverile.
Crostini ed affettati toscani sono davvero ottimi. Pit stop consigliatissimo!


Per la prima volta, dopo l'inverno, stravaccati al sole :-)
Dopo aver polleggiato, riprendiamo con calma la strada. Scesi a Pieve Santo Stefano evitiamo come la peste i cartelli che indicano "Ravenna" o "Cesena" (che ci butterebbero direttamente in superstrada) ma rimaniamo a gustarci le curve della vecchia Tiberina. 

Tra Valsavignone e l'area di servizio "Verghereto", la vecchia Tiberina è aperta al solo traffico locale o autorizzato... buon senso, quindi :-)
 Ci fermiamo per un caffè, poi, a Mercato Saraceno. che ha un piccolo centro che merita una sosta:
Mercato Saracen
Mercato Saraceno
Mercato Saraceno
Mercato Saraceno

sabato 28 marzo 2015

Da Ravenna fino alla Via Emilia lungo gli argini del Montone

Sabato 28 marzo. L'aria non riesce ancora a scrollarsi di dosso le basse temperature dell'inverno, ma le giornate si allungano ed il sole, dopo giorni di pioggia (e di allerta meteo, oltre che per la tenuta di fiumi, argini e colline ormai inzuppate da mesi incredibilmente piovosi), si fa vivo davvero.
E' ora di un giro in bici :-)
I fiumi romagnoli sono gonfi d'acqua, ed il terreno è fradicio
Raggiungiamo Chiusa San Marco e prendiamo l'argine sinistro (quello meno trafficato, ovviamente, dove l'asfalto in certi tratti è solo un lontano ricordo) in direzione Forlì.

Giunti al ponte della provinciale cambiamo argine e, dopo poche centinaia di metri su strada asfaltata, saliamo sull'argine, ghiaiato e, soprattutto, al riparo da qualsiasi mezzo motorizzato.
L'intersezione con il Canale Emiliano Romagnolo

Arrivati alla Trattoria da Luciano, comincia la salita... no, l'argine è sempre pianeggiante, ovviamente, ma la ghiaia lascia lo spazio all'erba... e pedalare sull'erba (per giunta bagnata e spesso con tratti fangosi e smossi dai mezzi di manutenzione) è quasi come andare in salita.
pant pant :-)
Passiamo sotto l'autostrada e raggiungiamo il punto di congiunzione con Via Mella... di qui l'argine non è più pedalabile: siamo quasi arrivati alla Via Emilia... per oggi torniamo indietro (sullo stesso itinerario).
Andata e ritorno, da Ravenna, sono circa 53 chilometri, Quasi tutti lontani dal traffico e in maggioranza su argini non asfaltati: magari un po' più faticosi, rispetto all'asfalto, ma assolutamente rilassanti perchè pedalare tra le auto, francamente, non ci piace :-) 
L'itinerario

domenica 15 marzo 2015

Black box. Siamo in Italia, quindi no, grazie :-(

Limiti assurdi
Quando esprimo la mia contrarietà ad installare una black box su auto o moto, in molti si stupiscono: "perchè no? Proprio tu che sei sempre così prudente?"

La risposta è molto semplice: perchè siamo in un Paese nel quale i limiti e le prescrizioni posti dagli enti proprietari delle strade sono assurdi ed assolutamente impossibili da rispettare.

Mi spiego: credo davvero di essere un utente della strada con un discreto buon senso. Negli ultimi 30 anni, pur guidando auto e moto, non ho mai preso una multa nè provocato un incidente.

Credo di essere molto prudente, forse anche a causa dell'allenamento a viaggiare in moto, mezzo con il quale non te ne fai niente della ragione, se un altro non ti dà la precedenza, quindi tendo a guidare in maniera quantomeno attenta.

Però mi trovo continuamente, in Italia, di fronte a limiti e divieti che di 'buon senso' proprio non hanno nulla... chilometri e chilometri di strade dritte con il divieto di sorpasso, e magari con limiti assurdi (70, 50 ...40)... soprattutto perchè inutili, messi lì solo come scarico di responsabilità dai burocrati degli enti proprietari della strada.

In moto vado spesso, per vacanza e divertimento, tra le Alpi svizzere o austriache: lì la Polizia è molto severa. Capita che trovi gli agenti con il telelaser nascosti e mimetizzti nel bosco (in Austria... altro che cartello indicatore come in Italia) o in cima al Passo che si sono guardati come salivi e se esageravi tra i tornanti (in Svizzera capita spesso), ma là trovi limiti di buon senso, e quindi non è difficile attenervisi, pur divertendosi.
E se c'è un cartello con un bel limite dei 50... vedi subito il motivo (una curva a gomito, un cantiere stradale attivo, una scuola) ma appena finita la necessità di quel limite, c'è il cartello che lo fa finire. E basta.
Se fossi uno svizzero od un austriaco, la Black Box la monterei, eccome!

Ma in un Paese come l'Italia, anche e soprattutto per un utente della strada come me, che si ritiene quantomeno 'di buon senso', montare la black box significherebbe mettersi sulla testa una spada di Damocle che, in caso di incidente, darebbe quantomeno un concorso di colpa... perchè in quel tratto ci sarebbe sicuramente un limite irrispettabile, un divieto di sorpasso assurdo, o qualche altra trovata alla quale l'Assicurazione si appellerà per non pagare tutto il dovuto

domenica 8 marzo 2015

8 marzo 2015: l'appennino ancora imbiancato

E' marzo: le giornate si sono allungate, il sole comincia a scaldare, ma l'aria è ancora molto fredda, è nevicato di recente e sugli Appennini l'inverno non sembra ancora in ritirata... ma con un bel freschino ed una spruzzata di neve fresca, il classico 'gironzolare in moto' sembra così avventuroso :-)
Ecco un piccolo itinerario ad anello, di circa 250 chilometri, già molto bello d'estate, che in questa stagione assume tutto un altro sapore... un po' come la splendida ribollita toscana che ci ha riscaldati al Ristorante sul Passo della Futa!

Salendo da Sassoleone verso il Passo della Raticosa. Il tracciato della strada è davvero bello, immerso nel verde e senza troppi centri abitati. Purtroppo l'asfalto è molto mosso...
La pietra nera nei pressi della Raticosa... meteorite?
Il Passo della Raticosa ammantato di Bianco


Una bella ribollita bollente al ristorante sul Passo della Futa 


Scendendo per lo splendido percorso che passa dalla Sorgente dell'Acqua Panna a Scarperia, i danni provocati dal vento della settimana scorsa sono davvero evidenti :-(
La strada che passa per la sorgente dell'Acqua Panna è davvero incantevole
Verso Scarperia del Mugello...

Anche i cipressi hanno pagato il loro tributo alla tempesta di vento dei giorni scorsi...
Il Giogo è ancora chiuso per ferie!
Castel del Rio, il Ponte degli Alidosi
L'itinerario (circa 250 chilometri a/r da Ravenna):
La mappa dell'itinerario
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