domenica 7 agosto 2016

Un itinerario originale...

L'itinerario
Il problema degli appassionati di moto è che, dopo un po' di anni, le solite strade vicino a casa ti vengono un po' a noia, e non sempre hai almeno due giorni a disposizione per muoverti.
I nostri appennini, infatti, hanno strade meravigliose, ma sempre i 'soliti' Muraglione, Mandrioli, Calla e Colla, dopo un po' rischiano di annoiare, visto che al sottoscritto non interessa il 'tempo sul giro' (che tra l'altro è anche una ricerca un po' pericolosa, su strada).
Parco dei Gessi Bolognesi
Sfogliare l'atlante con l'occhio in modalità Pirsing: "le strade migliori non collegano mai niente con nient'altro e c'è sempre un'altra strada che ti ci porta più in fretta..." e cercando quelle più storte :-)
Complice una lunga giornata d'estate, quindi, domenica 7 agosto partiamo abbastanza presto da Ravenna e, rigorosamente senza fretta, per strada statale, godendoci i panorami della campagna al fresco della mattina, attraversiamo la Via Emilia alla periferia di Ozzano Emilia (a Fondo Laghetta) e ci inoltriamo nelle prime colline del Parco dei Gessi Bolognesi, che regalano già una splendida vista sulla pianura appena lasciata.
Monte delle Formiche
Stradine strette, tortuose e senza traffico: una pace ed una tranquillità impensabili, considerando che si è a dieci minuti da Bologna.
Tolara, sosta caffè a Mercatale e poi, dopo Cà di Bazzone svoltiamo per la strada del Monte delle Formiche, che ha dei tornanti inaspettati, a queste quote ridotte ;-)
Parco eolico di Monterenzio
Passiamo Casella di Castelnuovo e Bisano e, in direzione Sassonero e Sassoleone, siamo a fianco del crinale dove sono presenti le numerose pale eoliche che sono ormai parte integrante del panorama che si vede dalla Raticosa. Quando notiamo un'indicazione per il "Parco Eolico di Monterenzio" svoltiamo, nonostante la strada sia sterrata e l'acciottolato abbastanza malmesso... ma una foto della Multistrada sotto questi silenziosi e bianchi giganti andava scattata ;-)
Villa di Sassonero, Sassoleone, Giugnola, Piancaldoli... siamo ormai in direzione Raticosa, ma svoltando per Caburraccia e Peglio, poi Poggio Tignoso e Pietramala, spuntiamo già a sud di questo passo, e ci dirigiamo direttamente al Passo della Futa.
Scarperia... non solo autodromo!
Dopo la Futa (nessuna foto, perchè il cartello del Passo era 'occupato' da altri motociclisti già in posa) passiamo da Panna (lo stabilimento della nota acqua minerale) e Galliano, per raggiungere Scarperia. Qui il rombo dei motori, al vicino autodromo, suona come una musica di accompagnamento, il castello (molto bello e ben tenuto) sembra non accigliarsene, però: quel tracciato porta sviluppo, lavoro e ricchezza al territorio, ben vengano quelle note da scarico aperto, quindi!
Noi svoltiamo per i Passo del Giogo, ci godiamo quelle curve cercando il ritmo, non l'adrenalina della velocità fuorilegge, e lasciamo passare senza problema qualche intutato ben più veloce... tanto un panino, là in cima, rimarrà anche per noi.
Sosta al Passo del Giogo
Nonostante sia il 7 agosto, sul Giogo c'è un vento freddo mica male... ma un quartino di Chianti, una bella schiacciata con prosciutto e formaggio, ed un bel dolcetto a 'fine pasto', rendono la sosta all'aperto comunque piacevole.
Ma ripartiamo abbastanza presto proprio a causa del vento... 
A Rifredo, sempre alla ricerca di strade poco trafficate, svoltiamo a destra per Moscheta, e poi, a sinistra (evitando quindi di entrare in paese) troviamo la solita strada divertente e 'tornantosa' che arriva in cima ad un picco, per poi ridiscendere sempre a tornanti (ma questa volta purtroppo molto malmessi) di nuovo sulla provinciale del Giogo e poi a Firenzuola.
Seguiamo la 'Montanara' fino a Coniale e lì svoltiamo a destra per il Passo del Paretaio... altra strada poco conosciuta ma molto bella (come panorami) e divertente (come curve & tornanti).
Casola Valsenio:
foto ricordo con Alfredo Oriani
A Palazzuolo sul Senio c'è troppa folla, un mercatino ci impedisce di raggiungere la strada del Passo del Carnevale (ad una prima indicazione di deviazione non se ne vedevano altra... bah...) e quindi siamo scesi fino a Casola Valsenio, per dirigersi verso Zattaglia.
Da lì ci è venuto in mente che non eravamo mai saliti a Monte Mauro, quindi... affrontiamo con circospezione anche gli ultimi chilometri di strada bianca e molto ghiaiata, non ci facciamo spaventare dai quattro fnatici che nel cortile dell'eremo biascicano a ripetizione la stessa preghiera e, dopo aver parcheggiato la Multi, saliamo a piedi per giungere, in cinque minuti, alla cima.
Davvero bello. Ed è incredibile che ci sia salito per la prima volta a 52 anni :-(
Salita a Monte Mauro
La cima è un piccolissimo spiazzo di pochi metri quadrati che consente una vista a 360 gradi su tutta la Romagna... vedì laggiù la pianura e la linea del mare, i calanchi della vena del gesso, i campi coltivati e le incisioni dei torrenti, le cime dell'appennino toscoromagnolo... wow.
Vista a 360° dalla cima
di Monte Mauro
Scendiamo con calma e la dovuta attenzione ad una moto che ha l'anteriore del 17 e le gomme stradali. La Multistrada è incredibilmente a suo agio anche in questo: il motore, in mappatura Enduro è assolutamente trattabile, i freni non si fanno spaventare sa sabbia e sassi. La moto è leggera e maneggevole, nonostante a bordo siamo in due... Ducati ha fatto un lavoro egregio con questa DVT!
Raggiungiamo Brisighella pulendo le gomme tra i tornanti del Monticino, poi cominciamo a scendere verso casa... un po' meno di 350 chilometri, ma spesso su stradine non proprio liscie e perfette... ma una giornata davvero gustosa. Siamo riusciti a vedere qualche cosa di nuovo, e questo è stato molto piacevole, merito anche del GPS, perchè trovare 'a naso' quelle che volevi percorrere dopo averle viste sull'atlante sarebbe stato davvero difficoltoso.
Qualche altra foto nell'apposito album pubblicato su Google Foto
Tutti gli altri 'piccoli report'QUI
Alla prossima ;-)

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