lunedì 8 maggio 2017

In marcia, Europei!

Sui social si leggono commenti che paiono rasoiate, anche se in realtà si tratta di artigli di 'leoni da tastiera', e più sono violenti e brevi, sguaiati e 'tifosi', più mostrano la pochezza culturale e l'incapacità di ragionare e riflettere sulle cose complesse, di chi li scrive.
Eppure i social stanno vincendo. Sempre più persone affidano il proprio futuro scegliendo 'di pancia' in base a poche e frettolose nozioni ed informazioni che girano sul web o sui canali tv di intrattenimento, perchè non hanno voglia o tempo (soprattutto voglia, temo :-( ) per approfondire. 
Ma i Paesi, le Nazioni, non si governano con gli slogan. Ogni scelta (dove investire, dove ridurre o aumentare la pressione fiscale e come utilizzare le risorse a disposizione) di uno Stato, di un Ente Pubblico, di una Istituzione locale, ha immediate e complesse ricadute su ognuno id noi, sul futuro nostro e dei nostri figli e nipoti.
Dopo i risultati elettorali, a mio avviso molto 'di pancia', di statunitensi ed inglesi, i francesi hanno dato una indicazione ben diversa. Nonostante tutto: nonostante i terroristi che cercano di invelenire il clima politico perchè sulla paura ci prosperano, e nonostante i fascisti e gli sfascisti che sui timori di un'invasione, di una colonizzazione straniera, sperano di guadagnare consensi aumentando proprio il senso di paura delle persone.
Ma chi dovremmo consegnare il nostro Paese? Ad un branco di sfascisti che sono solo capaci di parlare alla pancia della gente, alimentando paure e odio come Farage, la Le Pen, Grillo o Salvini? 
Guardiamo un attimo un mappamondo (o se non l'avete più, rimpicciolite per bene Google Earth), e cercate l'Europa e l'Italia: viviamo in staterelli piccolini, che divisi non conterebbero un cazzo (quanto contavano il Granducato di Toscana, il Ducato di Parma e il Regno delle Due Sicilie nei confronti di Austria-Ungheria, Spagna e Francia? E chiediamoci perchè, mentre negli Stati nazionali nascevano aziende forti e grandi, perchè avevano di fronte gli spazi e le economie di scala di mercati 'grandi', da noi le industrie non uscivano dalle dimensioni artigianali a causa dei dazi e delle divisioni in microstaterelli). 
Se non riusciamo ad avere un'Europa finalmente UNITA politicamente, non conteremo più nulla, di fronte alle potenze di dimensioni ben maggiori di noi: la Cina, gli USA e, presto, alla Russia ed i suoi alleati... voler tornare alle proprie frontiere, alla propria moneta e a non voler vedere, per le strade, persone con la pelle di altri colori, è un'assurdità. Significa, appunto, parlare solo alla pancia delle gente (quella meno informata o incapace di pensare e di immaginare un futuro), e cercare voti giocando sulle paure... un po' come una volta i dittatori, che al primo problema di debolezza interna, cercavano una guerra additando un nemico alle masse (masse che, naturalmente, venivano poi 'sfoltite' in battaglia). 
L'EUROPA è l'unica possibilità per avere un futuro da protagonisti, per noi abitanti in questi piccoli staterelli: l'economia è globalizzata, così come la ricerca, l'innovazione, i mercati, le normative... rinchiusi nelle nostre frontiere non sono perderemmo progressivamente competitività, ma saremmo prede facilissime di chiunque abbia un minimo dimensionamento internazionale. Il problema, quindi, non è l'Europa, ma come farla funzionare davvero. Dobbiamo trovare dei rappresentanti, dei politici e delle forze politiche che riescano a garantire uno sviluppo al concetto di UNIONE EUROPEA, non il contrario!

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