martedì 8 maggio 2018

Un Paese malato. Anzi: di ammalati

La stragrande maggioranza degli italiani, anziché darsi da fare in politica e per la cosa pubblica, sempre di più si richiude nell'ignoranza (non leggendo, non informandosi, non pensando) e nell'effimero egoismo.

Non è una novità, bensì un circolo vizioso iniziato decenni fa e che oggi ha raggiunto un livello davvero allarmante ...basta analizzare la maggior parte dei post pubblicati, condivisi e commentati sui social come Facebook.

La cultura, l'impegno, la conoscenza, il rispetto degli altri e la necessità di dialogare e confrontarsi con chi ha idee diverse, trovando mediazioni e minimi comuni denominatori, sono considerate inutili o persino dannose.
Ovvio che ci sia sempre più spazio per ciarlatani ed affabulatori, che soffiano odio e rendono impossibile anche un normale confronto democratico. Gli stessi partiti, quelli che sono rimasti, stanno soffrendo di questo male, vedendo ridursi i propri iscritti e, soprattutto, gli iscritti attivi. 

Francamente non vedo vie d'uscita a questa situazione. Non invidio i giovani, davvero, che si trovano a vivere in un Paese ammalato di ignoranza, presunzione e di incomunicabilità, ma che in maggior parte neppure lo comprendono :-(

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